The Soul Mutation, “Times Are Changing”: la recensione
The Soul Mutation (la Mutazione dell’Anima) è il gruppo che la vocalist Martha J. e il pianista Francesco Chebat hanno fondato nel 2014. E’ anche del 2014 l’uscita di un primo CD con alcuni brani originali e cover. Oggi The Soul Mutation torna con un nuovo cd, Times are Changing, nove brani originali scritti da Francesco Chebat con testi di Martha J., e tre momenti solistici di improvvisazione: uno di Francesco Chebat, uno di Martha J. e uno di Francesco Marzetti, batterista che, come nell’album precedente, accompagna Martha e Chebat in questo nuovo viaggio.
The Soul Mutation traccia per traccia
La prima traccia del disco è anche la title track Times are Changing, basata su un giro “stretto” di tastiere che dà al pezzo un ritmo rapido e sincopato, sul quale si stendono le voci, in particolare la leading voice di Martha J. Nella seconda parte del pezzo trovano spazio assoli e approfondimenti delle tastiere, senza senza perdere di vista un groove molto denso e continuo.
Con Yes I’m Lonely (Yer Blues reloaded) i ritmi calano e l’atmosfera è più confacente a quella di un jazz club propriamente detto, con le ombre che superano le luci. We’re the lucky ones apre con un dialogo tra pianoforte e percussioni, ma presto il tracciato passa ad atmosfere ricche di velluto e meno incidenti.
Tenzin Gyatso si apre con un’intro psichedelica che poi si diffonde su tutto il pezzo, uno dei tre esempi di improvvisazione. Anche Deviations ha tendenze che si diffondono in varie direzioni, ritmi sostenuti e voci insinunanti, aiutate da elettronica inquieta. L’inquietudine si palesa anche all’interno di Fate is never late, espressione di consapevolezza nel destino che si articola su chiariscuri tra bassi e voce.
Fragile creatures contiene le improvvisazioni vocali di Martha J., immerse in un ambiente liquido e stralunato. La dolce Another night segue con passo cadenzato e sonorità più soft, con il pianoforte che si prende il centro della scena. River underground è moderata ma vivace, con un dialogo voce/pianoforte che innerva il pezzo.
Pas de deux torna ad atmosfere più notturne, che portano ancora più in evidenza le qualità della voce solista. Autour du monde è l’assolo del batterista Francesco Marzetti, prima della chiusura affidata a Distances, altro pezzo morbido dalle qualità melodiche distese.
Il disco mostra che l’amalgama all’interno del gruppo è arrivato a livelli ottimali e che improvvisazione oppure progettualità fanno poca differenza. The Soul Mutation produce musica senza badare troppo alle differenze di genere, ottenendo un risultato rimarchevole.