del signor Uffa
Se siete su questo sito è perché forse di rap non ne sapete tanto, e perchè siete rimasti ancora legati all’immaginario da 8Mile in cui sesso, soldi, droga e puttane sono più o meno gli unici temi che può affrontare un testo rap questa lista di brani raffinati, a tratti intimi e un po’ controcorrente, può esservi davvero utile per aprirvi a una scena che prima di oggi vi aveva un po’ spaventato. Seguono dieci brani rap che, sorpresa, contengono anche ironia e sentimenti. Vi piaceranno tutti.
Etanolo
Un nome che vi dirà poco, sennò darvi una vaga sensazione alcolica e farvi maledire il periodo in cui avevate quindici anni e non riuscivate a trovarvi uno pseudonimo per il vostro progetto rock. Etanolo è un ragazzo che riesce a unire perfettamente la sua classe da cantautore vissuto con l’energia aggressiva da songwriter rapper. Il suo ultimo singolo TECHNO SX / DX è un ritratto ironico di una società che ha ridotto a dei semplici stereotipi tutto ciò che è di sinistra e di destra.
Dutch Nazari
Quando si pensa al cantautorato rap, termine in realtà coniato da Dargen D’Amico, mi viene abbastanza difficile non pensare a Dutch Nazari, che riassume in sé la figura dell’intellettuale (quanto mai rara in questa scena indie) e quella del rapper. Dentro i suoi brani c’è la politica, i sentimenti intensi di chi se n’è andato dall’Italia, di chi ha lasciato indietro tutto, di chi va avanti anche se spesso ha dentro il mondo, nascosto. Consiglio un ascolto attento.
Kuadra
Vi sorprenderà vedere questo nome in questa lista, eppure vi ricrederete ascoltando il loro nuovo album in uscita il 7 ottobre per Maninalto Records! che vanta la produzione artistica di Giulio Ragno Favero de Il Teatro Degli Orrori, un incredibile mix che unisce rock, inevitabile, elettronica, i virtuosismi elettronici di Kole Laca (sempre de Il Teatro Degli Orrori), un inconsueto uso dell’autotune, lontano dalla scena trap, e anche un po’ (a tratti un bel po’) di rap.
Keeper Louie
E se scavate nell’underground milanese troverete facilmente anche un interessante ep dal titolo 4 Seasons, nonché racconto lucido di un anno di Christopher, rapper cameriere, classe 1995, un background heavy metal e ascolti dai volumi alti, tormentato e oscuro, ex Blasfemo, che in quattro brani offre il suo racconto di un intero anno milanese. Una scrittura rara, da non perdere.
CRLN
Voi musicofili esperti non fatevi venire i brividi e ricordate che questa è una lista di chi non si è mai avvicinato al genere e queste sono solo suggestioni che possono aiutare ad apprezzare una scena che prima era sempre stata completamente esclusa dagli ascolti. E in questo contesto si inserisce perfettamente anche la nostra CRLN, una voce da bambina e dei testi che sembrano quasi filastrocche, pensieri da diario, una dimensione adolescenziale, quella in cui è tutto forte ed emotivo. Nella quale è davvero impossibile non ritrovarsi.
Ceri
Divide il palco con Frah Quintale, è la testa musicale inesauribile che sta dietro moltissimi brani che probabilmente avete canticchiato e sentito in radio o assorbito nelle playlist dei bar. Forse non tutti conoscono Bimba Mia, un ritratto sincero, intenso e straziante, di una donna irraggiungibile, che sa amare, ma forse non in modo convenzionale. Tenete bene d’occhio il lavoro solista e personale di Stefano Ceri, perchè ci sorprenderà per la sua estrema umanità.
Oberdan
Certo fa strano inserire Oberdan in questa lista di giovani rapper, però se siete attenti all’ascolto del suo ultimo singolo Espandersi, fuori per Mattonella Records, capirete che non è neanche così assurdo. Delicato, minimalista, sentimentale: racconta in mille sussurri, parole dette e dirette, più che cantate, una relazione intensa che volge alla fine tra mille promesse assurde, e libertà imminenti. Un nuovo immaginario che non vediamo l’ora di vedere in un disco di debutto.
JD il Moro
Un nuovo capitolo che ci avvicina al nuovo mixtape “Il Sardo Del Nord”. Barman itinerante che dalla Sardegna si sposta in Friuli, per poi finire nello stesso appartamento del sopracitato di Keeper Louie. Coinquilini che immaginiamo sfornare versi su versi. Diretto, tremendamente ironico, anche negli atteggiamenti, in un’estetica che si rifà agli anni Novanta e che sembra sbeffeggiare la scena rap contemporanea. Da non perdere, perchè il rap di qualità non è solo e necessariamente serio.
Diserto
Continuiamo a tenere d’occhio questo strano ragazzo che non si capisce bene chi sia, da dove arrivi, e perché non si sia più fatto vivo dopo un paio di brani e due video ben realizzati. I suoi sono testi criptici, contorti, come se il vero messaggio, come nelle migliori composizioni poetiche, fosse sepolto sotto una miriade di parole, figure retoriche e immagini che non descrivono davvero niente di autobiografico, ma che fanno assaporare un’emozione profonda, la più intima che troverete tra i contautori underground, soprattutto se rap.
Yamatt
Il Ron Weasley del rap. Dopo un’esperienza nel talet Amici in cui, tutto sommato, s’è distinto per una (sanissima in quel contesto televisivo) spocchia intellettuale che l’ha portato a distinguersi. Firma un feat nel suo ultimo singolo, il primo in italiano, del duo Sem&Stènn. Letteralmente da brividi, tanto da farci solo ben sperare per il futuro di entrambi. Da tenere d’occhio!