Con il nome mutuato dall’omonimo enciclopedista (nonché teorico dell’evoluzionismo e anticipatore di Darwin) i Lamarck sono un quartetto napoletano alternative-rockche ha appena esordito con Love Budget, pubblicato dall’etichetta I Make Records.

Lamarck traccia per traccia

Si parte con In Silico, prolusione dai caratteri ritmati ma melodici, non sempre riscontrabili nel resto dell’album. Per esempio in Zen, decisamente più incisiva, con le idee dell’indie rock tutte in bella vista, ma anche con qualche variazione sul tema, come un inciso basso-batteria-chitarra che cambia i colori della canzone nel finale.

Love Budget, la title track, si innesca su un 2/4 per mettere ancora buone dosi di energia temperate da atteggiamenti più soft della voce e della chitarra. A seguire Eternit, costruita evidentemente su temi d’attualità, ancorché sfumati, ma anche giocata su furiosi cambi di ritmo, che passano dal rock allo ska al funk.

Molto mossa anche Bene, anche in questo caso soggetta a cambi di ritmo, o comunque a qualche stop and go. Caratteri per lo più acustici e pop per Martina, tra le più “leggere” del disco, senza per questo perdere concretezza e sostanza. Si passa poi a Turista, che recupera immediatamente in termini di volume ed elettricità.

Ci si butta in politica con Primarie, almeno in senso metaforico: in realtà si parla di relazioni di coppia, con la chitarra come attenta e insistente compagna. Andamento curioso per Solo una scusa, che da rock classico si spezza in tratti di intensità differente, facendo pensare anche a cantautori di anni lontani (Battisti?).

Si chiude con Il Ponte di Chiaia, accelerata e intensa anche se anche in questo caso non si finisce esattamente nello stesso luogo e nello stesso modo in cui si era partiti, anzi gli aspetti giocosi del brano sembrano prendere fiato man mano che il brano prende corpo.

Buona prova d’esordio per i Lamarck, capaci di lasciare un’impronta personale pur usando un armamentario complessivo non inedito. Tuttavia le canzoni della band sono portatrici di inventiva, capacità, fluidità e anche ironia, dove serve.

Lamarck in streaming
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One thought on “Recensione: Lamarck, “Love Budget””
  1. […] Recensione traccia per traccia di Fabio Alcini perMusictracks.com […]

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