ferrylife fa il suo debutto nel mondo musicale con il singolo Lost My Weed in the Wood, un brano che si distingue per la sua originalità. La canzone narra l’aneddoto di una serata in cui l’artista ha perso la propria erba durante un rave nel bosco, un evento che diventa metafora per esplorare la dipendenza psicologica e le difficoltà di interagire senza l’ausilio di sostanze.
Il pezzo è caratterizzato da un genere musicale innovativo, l’hyperfolk, che combina una chitarra lo-fi ripetitiva con suoni naturali e un beat sincopato. La voce di ferrylife, dal timbro distintivo e leggermente inquietante, conferisce al brano un’atmosfera unica, capace di essere contemporaneamente ansiogena e ballabile.
ferrylife, una drag persona non binaria di Firenze, riesce a unire elementi di hyperpop e folk malinconico in un sound fresco e accattivante. I testi, pur trattando temi complessi come la malattia mentale e la dipendenza, sono intrisi di un’ironia sottile che rende il messaggio più accessibile e riflessivo.
La produzione del brano, curata da ferrylife e Lillo Morreale, è impeccabile, con un mix e mastering che esaltano ogni sfumatura sonora. Distribuito dall’etichetta La Rue Music, Lost My Weed in the Wood è un inizio promettente per un artista che sa combinare introspezione e ironia in modo magistrale. ferrylife sta attualmente lavorando al suo album d’esordio triggerwarning, che promette di offrire ulteriori spunti di riflessione attraverso dieci tracce in lingua inglese.