Canzoni per la decrescita felice è il quinto album degli España Circo Este. Anticipato dall’uscita dei brani Addio Paura, Vino in cartone, La mia preghiera, Pizza Cuore Family e Vederti ancora, arriva il disco, edito da Garrincha 373/ADA: un piccolo manuale di istruzioni, concepito per chi cerca un modo di vivere alternativo alla spasmodica corsa verso la crescita e il progresso incontrollato.
I ritmi frenetici, le guerre, le desertificazioni, il consumo del terreno, oggi sembrano essere semplicemente dati scontati, percepiti come la normalità a cui rassegnarsi, specie quando non ci riguardano (ancora) in prima persona:
Purtroppo nel nostro percorso, due anni fa, ci siamo imbattuti in un vero e proprio evento catastrofico: un’alluvione senza precedenti! Questa calamità ha sommerso la nostra città, Forlì, e tutta la Romagna, la terra da cui proveniamo. Venendo investiti in prima persona da questa ondata d’acqua, abbiamo vissuto tutto questo in maniera esistenziale, tanto da volerci ribellare all’idea che queste cose potessero rientrare nella normalità della vita di una persona, e ci siamo fermati a pensare a come fermare l’Apocalisse.
Facendo rete, conoscendo persone e associazioni, abbiamo incontrato il pensiero legato al concetto di “decrescita”, e abbiamo da subito sposato l’idea del ridimensionamento del concetto di benessere, dell’indotto e della crescita economica, come scelta politica virtuosa.
Quando questa idea ha cominciato a germogliare in noi, abbiamo capito come da un evento tragico possa nascere sempre qualcosa di bello, e che quindi tutto si trasforma.
Da questo vissuto il nostro disco ha cominciato a prendere sempre più forma a partire dalla prima “Canzone per la decrescita felice”, fino a diventare un vero e proprio concept di dieci brani, che vogliono crescere senza distruggere e amare senza consumare
Durante questo percorso di indagine e scrittura dei brani in scaletta, sono state molte le occasioni di incontro con altri artisti con cui confrontarsi e arricchirsi:
Dai Modena City Ramblers, che c’hanno aiutato a dire “Addio Paura”, alla Murga di Padova e ai Queen of Saba con cui abbiamo immaginato di fare un rave in mezzo agli alberi, una vera “Festa nella foresta”; da tutti i nostri collaboratori e amici, ai Sick Tamburo con i quali abbiamo elaborato le nostre riflessioni in “La mia preghiera”. Cantando e producendo queste dieci nuove canzoni ci siamo auto-convinti che rallentando la rincorsa di questo mondo alla “crescita” e al benessere, sia possibile trovare alcune chiavi per un futuro fatto di sostenibilità ambientale per una vita più sana
España Circo Este traccia per traccia
Non è proprio un quadro particolarmente consolante quello che emerge da Per fermare l’apocalisse, canzone d’apertura per voce, chitarra e coro di bambini, in grado di puntare il dito contro lo scempio che stiamo facendo di questo mondo.
Un po’ più tranquille le visioni di Tutto si trasforma, che balla un po’ e si apre a nuove soluzioni, con l’ausilio di fiati e voci appassionate. Una ricerca viaggio dopo viaggio si concretizza in Pizza, cuore, family, che cambia continente all’inseguimento di sensazioni e persone forse perdute e forse no.
Racconti dal presente sono quelli che si sviluppano in Vino in cartone (canzone per la decrescita felice): un mondo che finge di star bene e una prospettiva di una vita diversa, molto lontana da quella alla quale siamo ormai abituati e avvitati. Un baldanzoso “Difendi la tua libertà” chiude il brano a spron battuto.
Queen of Saba e La Murga di Padova collaborano alla Festa nella Foresta, che sa di tribal-techno e che si scatena con pochissimi limiti.
Si parla di progresso anche ne La mia preghiera, con la collaborazione dei Sick Tamburo, che con un filo di malinconia si allinea su motivi in movimento. Si celebra una partenza con Vederti ancora, con desideri dolci ma anche con dolori sottolineati in modo un po’ parodistico.
A proposito di parodia: un po’ di temi della destra sono frullati in Prideappio, che racconta larghi tratti di quella parodia di Paese in cui ci capita di vivere. I Modena City Ramblers forniscono supporto ad Addio paura, che a dispetto del titolo coraggioso è il brano più malinconico del disco.
Ma c’è molta tristezza anche ne L’arte della fuga, che chiude il disco con voce e chitarra, che si apre a ventaglio esprimendo altri nuovi desideri, in cerca di una nuova soluzione.
C’è molta meno voglia di festa nel nuovo disco degli España Circo Este, e del resto non sembra esattamente un mondo e un periodo in cui ci sia così tanto da festeggiare. Così la band si ripiega un po’ su se stessa, non rinuncia al sorriso ma prova a far pensare un po’ di più e a ballare un po’ di meno. Il risultato è comunque assolutamente notevole.
Genere musicale: folk, pop
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Pagina Instagram España Circo Este
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