La Suerte: “L’origine”, la recensione
Si chiama L’origine il primo ep de La Suerte, e quando si dice che il buongiorno si vede dal mattino ci si riferisce a situazioni tipo questa. Non bastasse infatti la copertina, uno sfocato da “L’Origine del mondo”, celebre quadro di Gustave Courbet, ci sono le tre canzoni più un remix comprese nell’ep a fornire un biglietto da visita già piuttosto corposo de La Suerte, band obliqua e poco portata ai compromessi.
La band nasce nel 2013 dalle ceneri di band attive tra Milano, Lisbona, Detroit e la Brianza. Dopo un demo registrato in presa diretta, ecco questo ep che anticipa il primo album, con uscita prevista per l’autunno 2015 in collaborazione con l’etichetta Discipline. La Suerte si compone di: Francesco Perrone (Paco, Perro, Però), Voce, Chitarra, Tastiere; Marco Mazzini (lo Sciamano), Chitarra solista; Giuseppe Gagliardi (il Maestro), Batteria, Percussioni, Marimba; Jacopo Guidali (il Doc), Chitarre, Tastiere; Alessandro Montresor (il Rasta), Basso; Chiara Garilli, Voce e cori.
La Suerte traccia per traccia
L’ingresso nel disco è lirico, anche se L’origine del mondo diventa presto una sarabanda di colori e riferimenti sessuali, che danzano in un contesto di marimba, chitarra elettrica, percussioni varie e sonorità di generi vari che si divertono a scivolare e svicolare.
Meno conciliante Fiat, ritmata e ricca di astio, nonostante non tutti i suoni che La Suerte utilizza siano di matrice cupa. Ci sono retrogusti di canzone d’autore, ma della genìa meno ortodossa, in mezzo a ritmi variabili e cambi rapidi di scenario.
Con qualche influenza, non eccessiva, di dub, arriva poi L’addio di sale, che anche grazie a una chitarra appassionata si distende su panorami piuttosto oscuri, carichi di nuvole all’orizzonte. Ecco poi la riproposizione di Fiat, in versione elettronica, che peraltro non diluisce l’astio di cui è portatrice il brano.
Le premesse/promesse sono molto positive: i tre brani originali delineano il ritratto di una band che ha potenzialità notevoli, personalità difficile da contenere e le capacità giuste per comporre brani originali e molto focalizzati. Si attende il primo disco “lungo” con interesse e attenzione.