Recensione e streaming: Newglads, “Suicidi Star”
Nati a Bologna nel 2012, i Newglads si presentano come un duo alternative pop che si autodenuncia a livello di influenze (Noel Gallagher, Coldplay… e allora facciamoci del male…) ma per fortuna non si fermano a questo primo livello di ascolti.
Newglads traccia per traccia
Chiusa da una prolusione di chitarra e da una voce registrata che fa un po’ Wilco (cfr. Yankee Hotel Foxtrot), la prima traccia è Joyce, che affresca orizzonti di pop piuttosto elegante (ma il calembour “il senno di Freud” è almeno da fermo di polizia). Nuvolestatiche presenta invece in modo piuttosto evidente le proprie radici affondate negli anni Novanta e fa pensare un po’ agli Suede, ma anche un po’ ai Subsonica, ma sarà anche “colpa” del titolo.
Andromeda, come da titolo, ha riferimenti “stellari”, ma su una base piuttosto solida di rock pop moderato e piacevole. Non indimenticabile la traccia di chiusura, Isole Amare, con lunga introduzione per lo più acustica, riscattata in parte dalla coda molto più viva.
Fare della “semplicità” la propria bandiera può essere sempre pericoloso, perché molto spesso la si fraintende con “banalità”. Al contrario i Newglads mettono sul tavolo tutte le proprie carte e la semplicità, intesa come non accumulo di inutili sovrastrutture, è una di queste. Magari le carte del duo non sono tutte vincenti, ma di sicuro la mano che giocano è piuttosto buona e l’ep scorre via in modo piacevole.