Uscirà lunedì 16 maggio su cd e su tutte le piattaforme digitali Acid Brew, il primo e omonimo album di inediti degli Acid Brew, band blues rock bergamasca. Nove tracce, in lingua inglese, nelle quali emergono sonorità ed influenze blues e rock’n’roll direttamente dagli anni ’60 e ’70, con un pizzico di funk e soul.
Acid Brew traccia per traccia
Il disco si apre su Riff One, in cui le influenze rock-blues iniziano a farsi strada con una certa facilità tra le armonie della band. Tastiere molto acide e vintage aprono Sexual Desire, che indossa abiti rock & roll ma con qualche pizzico di creatività sparso per le battute.
Chitarra in apertura per Hard Times, blues elettrico con buona intensità, così come in Sinful Souls. Più morbida Together, che si avvicina ad atmosfere pop quasi beatlesiane. Si rimane su atmosfere leggere anche con gli “uh! eh!” di Will You Marry Me.
Al contrario si va in acustico e un po’ malinconico (e un po’ alcolico) con Yellow Noon, sempre ben immersa in atmosfere vintage (Kinks, in particolare). Ritmi moderati e buone chitarre in Along the Riverside, per un disco che si chiude con le tastiere e il sax di Bigger than Me.
Buon esordio per gli Acid Brew, ai quali forse servirebbe qualche dose di mordente in più qui e là, ma in grado di sfornare un disco completo e piuttosto ricco.
