Natura Surf, “Contronatura”: la recensione
I Natura Surf nascono nell’estate del 2014 quando il batterista Davide Miano (La Camera Migliore, Granprogetto) e il trombettista Andrea Collini si cimentano nella cover di “The Man in Me” di Bob Dylan con un basso e una chitarra acustici appena acquistati. Contronatura è un album che raccoglie i primissimi brani scritti dalla band che presentano tra loro una notevole eterogeneità perché al momento della loro stesura e arrangiamento il gruppo non si è precluso nessun tipo di soluzione.
“Non abbiamo infatti lavorato tenendo presente un sound o un genere di riferimento, abbiamo lasciato che i pezzi stessi ci ispirassero nella costruzione di una sonorità che li caratterizzasse e valorizzasse al meglio” racconta il gruppo “In questo senso i brani dell’album spaziano molto dall’analogico al digitale, fondendoli tra loro. E’ stato un percorso di scoperta di ciò che si addice meglio ai nostri gusti e al nostro modo di lavorare, e che ci ha portati a capire meglio le nostre potenzialità e una possibile strada da percorrere per definire la nostra identità”.
“Un pugno di alieni partiti da Saturno depone 12 uova sulla superficie incandescente del pianeta Terra. Le loro menti non possono rispondere alle incessanti domande degli Stegosauri sulla forza di gravità. Adesso sembra tardi ma un esercito di piattole è partito armato di pistole calibro 9 percorrendo chilometri di pizza al grido di: ”ANDIAMO A INQUINARE!”. Dal bordo di una scatola tre mostri verdi si godono lo show sulle note di “Contronatura”, il primo album dei Natura Surf..YEAH!!”
Natura Surf traccia per traccia
La traccia di partenza è Dissonante: la canzone registra una partenza graduale e un ingresso ragionato da parte della voce, con un ampliamento progressivo delle sonorità. Contronatura, la title track, ricorre al recitato in apertura, seguito da un drumming regolare e da messaggi antiecologisti che sembrano rispecchiare il sentire comune contemporaneo. Qualche pizzico di elettronica e qualche idea in comune con il Teatro degli Orrori emerge dal pezzo.
Saturno ha un’apertura più morbida, ma il pezzo di indurisce lungo il percorso, pur senza rinunciare a tematiche cosmiche e a qualche idea psichedelica. A proposito di cosmologico e fantascientifico, arriva poi Dune, pezzo che alterna fasi soft e meno soft, con la chitarra spesso in evidenza.
Albert Hadji è ricca di complimenti e di suoni più aggressivi, che fanno contrasto con un cantato per lo più gentile. L’ambientazione fantascientifica regge anche in A-UFO, che si muove su linee piuttosto semplici e scanzonate. Tre invincibili mostri verdi si espande pian piano, evocando scenari quasi fiabeschi con l’uso di sonorità sintetiche ma anche degli archi. La sezione ritmica si impadronisce della curiosa YEAH! Song, prima che la chitarra elettrica porti il proprio contributo a un pezzo sostanzialmente strumentale.
Suggestioni 70s accompagnano Seguimi, che sembra debitrice, in termini di sound, di band come la PFM. Fasi differenti nel pezzo, con la batteria ora rumorosa ora sottile. Molto più esplosiva Groowosky 9mm, che ha un andamento da colonna sonora di poliziesco, ma corre via in fretta. Sul bordo di una scatola colleziona una serie di influenze britanniche, dai Beatles ai Radiohead, per un discorso prima molto morbido e poi molto intenso, con un andamento ondivago, che sfocia nella psichedelia spinta. Si chiude con Groove, finale ironico e sottovoce, con i volumi tenuti a freno.
Quello dei Natura Surf è un concept che rispetta alcuni canoni del genere ma che si prende, giustamente, molte libertà. Diverse nostalgie, soprattutto a livello sonoro, non impediscono alla band di suonare comunque in modo piuttosto fresco e interessante.