
Wora Wora Washington traccia per traccia
Si parte da Intro: Rising Sun, che apre il discorso su prospettive sintetiche a velocità differenti ma su panorami colorati e mobili. We Sway introduce il cantato su discorsi più minimal e inquieti, palesemente debitori della dark wave.
Alexander Gerst riapre in modo ritmato e fluido, in un pezzo con una lunga introduzione strumentale che prende il titolo dal nome di un astronauta tedesco. Fear is over corre via veloce ma lascia adito a un sound più duro, che si troverà ribadito nella seguente Mirror. Piccoli vortici elettronici si aprono sulla superficie di un pezzo tirato e molto diretto.
Si procede poi con i ritmi scomposti di Sem, figlia di ammassamenti da club, per poi voltare pagina con Pillars, capace di disegnare un soundscape più vasto, ancorché piuttosto cupo. Si torna a un ambiente dark con I.C.O., marcata anche da tentazioni industrial è in diretto contatto con l’influenza di Trent Reznor.