Giulio Casale: sfidando la distrazione imperante

giulio casaleGiulio Casale, protagonista del rock italiano degli anni Novanta con gli Estra e poi capace di riciclarsi tra teatro, scrittura e nuova musica, pubblica Cinque anni. Un ep da cinque canzoni, pubblicate una alla volta, che arriva un lustro dopo l’ultimo Dalla parte del torto. Abbiamo scambiato qualche opinione con il cantautore.

Cominciamo dalla scelta di pubblicare le canzoni una per volta: che cosa ti ha portato a questa scelta?

Mi piaceva l’idea di sfidare la distrazione imperante, questo tempo che non ha tempo, che brucia ogni notizia (ogni persona?) in pochi attimi. E poi c’era effettivamente un lavoro fotografato nel suo svolgersi, sessioni di registrazione non continuative, con in mezzo il resto della mia attività (teatri, concerti, scrittura..), e il tutto mi assomiglia, direi.

Intitolare il disco “Cinque anni” fa pensare che tu abbia “sentito” l’attesa del tempo passato da “Dalla parte del torto”. Il periodo intercorso è motivato da fatti artistici, pragmatici o altro?

Sono ancora convinto che uno debba pubblicare quando sente di aver veramente qualcosa da dire. Si pubblica già troppo, no? A me pare che queste canzoni riescano a catturare almeno un briciolo del tempo presente, di ciò che ci muove, commuove e ferisce (anche) ai giorni nostri, e perciò le pubblico ora. Ma non sta a me… Poi io scrivo tanto, ho sempre scritto in questi cinque anni, ma alla fine devo sentire una qualche necessità, se mi spiego, tutto qua. C’è però anche un auspicio di durata nel titolo, non solo di attesa, ecco.

Ho trovato le canzoni molto “diverse” fra di loro, come se una delle tue preoccupazioni fosse quella di cercare più la varietà che l’omogeneità: impressione giusta o sbagliata?

Sì, amo i dischi che sono più un ventaglio che un blocco granitico. Cantare il presente significa anche cercare di osservare il proprio tempo da molteplici angolazioni, fare questo sforzo.. Anche a livello musicale le suggestioni sono tante… Comunque resto io ( :) ).

giulio casaleCome bisogna prendere questo ep: opera a sé stante o anche anticipazione di un eventuale lp futuro?

Di materiale già prodotto e arrangiato ce n’è tanto, dunque sarebbe (sarà) naturale far uscire anche il percorso lungo, ma senza ansia.

Nel panorama musicale italiano contemporaneo chi trovi più vicino alla tua sensibilità, soprattutto delle nuovissime generazioni?

Ci sono tante realtà interessanti, la scena è molto viva, dispiace fare dei nomi e non altri.. Oggi dico: Giuvazza.

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