DON rodriguez in anteprima su TRAKS!
Esce il 16 marzo 2018 per Dischi Soviet il secondo disco dei DON rodriguez dal titolo La sostanza dei fatti, prodotto, registrato e mixato da Ivan A. Rossi, febbraio 2017. Ma noi di TRAKS ti offriamo in anteprima lo streaming integrale del nuovo disco della band. E ne abbiamo approfittato per fare anche due chiacchiere con il gruppo.
A partire dal titolo, questo disco sembra puntare alla “sostanza”, soprattutto a una sostanza rock, più del suo predecessore. Potete spiegare la natura di questa scelta?
In effetti è così, abbiamo puntato alla sostanza e soprattutto in termini di arrangiamenti credo si percepisca. “L’essenziale, ma fatto bene”, ecco una delle linee guida che abbiamo seguito per creare questo disco. L’essere più rock rispetto al precedente è sicuramente determinato in parte dall’esperienza live e in parte da una maggiore consapevolezza nei nostri mezzi: ora abbiamo visione più chiara e coerente rispetto a quello che ci piace fare.
La grafica della copertina fa riferimento a una discoteca del Verbano. Potete spiegare, anche in questo caso, le motivazioni di questa selezione?
La dsicoteca “New Fashion” è stato un luogo del tutto particolare, con una posizione geografica unica (un piccolo paese della strettissima Valle Cannobina). Da ragazzi i più grandi ci raccontavano aneddoti su aneddoti e molto spesso questa discoteca ne era il fulcro. E’ come se ci fossimo cresciuti, senza però averla mai frequentata. Così abbiamo pensato di riportarla in vita in qualcosa di nostro, ovvero: “La sostanza dei fatti”.
Presentate il disco come “ispirato a una storia vera e a un luogo reale”. Trovate più semplice scrivere di fatti veramente accaduti o di fantasia?
La discoteca “New Fashion” è esistita davvero – è un luogo reale. E le persone che ce ne hanno parlato esistono o sono esistite. I nostri testi prendono spunto dai vissuti. Quindi partono da una base decisamente “reale” e umana.
Come nasce “Illogico” e come mai l’avete scelta come singolo?
Illogico è nata piuttosto in fretta: strofa, ritornello, piccolo ponte; testo breve. Volevamo un pezzo molto “diretto”, che fosse piuttosto “lanciato” e divertente da suonare dal vivo. E questo ci ha poi spinti a sceglierlo come singolo: è forse la canzone più immediata del disco. La storia che racconta è alquanto triste e comune… Lei lo ha lasciato e lui non se ne è fatto una ragione – con tutto quello che ne consegue. A breve uscirà anche il videoclip.
Proprio per la sostanza rock, immagino che il vostro disco renderà particolarmente bene dal vivo. Siete già pronti per le prime date? Dove e quando sarà possibile vedervi in concerto?
Il disco dal vivo rende molto bene; di fatto abbiamo registrato in presa di retta e, salvo qualche chitarra sovraincisa, è la nostra pasta. Abbiamo già avuto modo di suonare il disco in occasione della anteprima esclusiva provinciale, poco tempo fa. Nell’immediato lo suoneremo ancora alle Officine Mecca di Mergozzo (VB) il 17 marzo, proprio all’indomani dell’uscita del disco. Poi ancora il 23 marzo in Svizzera (a “La Fabbrica” di Losone), nel contesto di una doppia serata di musica live con gli Eleonore Quartet, una band che compone suona pop folk fatto molto bene e coi quali si sta creando un bel sodalizio d’oltrefrontiera.
DON rodriguez traccia per traccia
Si parte da Agosto, canzone dalle caratteristiche indie a mezza velocità, con un groove di basso in crescita, sempre più insistente. Si vola più alti e veloci con Astronauti, canzone di media allegria e ironia, sostenuta da schitarrate piuttosto potenti.
Giorni, settimane fa capire che l’atmosfera è diversa fin dalle prime battute, più carica di risentimento ed elettricità, con qualche riferimento alla new wave rock 90s. Ecco poi Illogico, il singolo, in cui la chitarra arriva a sprazzi, in un’atmosfera generale di disincanto.
La primavera del ’93 procede a passo di corsa, con molta elettricità e un ritornello piuttosto accattivante. Leggero, a dispetto del titolo, si avvale di chitarre molto robuste e di un atteggiamento quasi d’assalto.
Giochi di parole e colpi isolati di batteria per L’oblò dell’oblio, che poi acquista corpo e passo, aggiungendo elementi durante il percorso e rivelandosi piuttosto acida.
Se tanto mi dà tanto ripropone un sound e una struttura perfettamente indie: si parte controllati, e poi si dà spazio ad aperture più rumorose. Ecco poi Una giornata come tante (asfalto basso), tra ironie macabre e immagini post mortem, con fasi di sound robuste alternate ad altre più fluide.
Si chiude con Vado a vivere in Brasile, desiderio di fuga su ritmi medi, sempre con una chitarra appuntita e insistente.
I DON rodriguez confezionano un disco ricco di sensazioni, non tutte allegre, di elettricità e di buona ispirazione.”La sostanza dei fatti” è che l’album è molto ben fatto, sia a livello di ideazione sia per quanto riguarda l’esecuzione.