La campagna del rumore è il nuovo album di Dutty Beagle: nove brani in cui coesistono critica sociale e ironia, il reggae e il folk, il rap e il pop, il funk e il raggamuffin.
«Senza voler essere complottista né sembrare troppo serio, il titolo “La campagna del rumore” si riferisce a quello che considero un vero e proprio progetto di destabilizzazione e desensibilizzazione degli esseri umani. Siamo circondati da ogni sorta di rumore: social network, pubblicità, spinte più o meno dirette a uniformarci, a sottometterci alla società del consumismo. In quest’album ho voluto riaffermare la potenza dei sentimenti, la gioia dello stare insieme, il fascino della vita vissuta pienamente».
Dutty Beagle traccia per traccia
C’è un lato di critica ma anche un atteggiamento tutto sommato ironico all’interno di Aperisushi, che apre su ritmi rilassati. Più energica Iammungenn, che sconfina nello ska e nel dialetto.
Anche Isola utilizza il dialetto, ma in funzione molto più morbida e meno percussiva. Si procede poi con Fortuna, che vede la collaborazione di Andrea Tartaglia, molto determinata e oscura.
Un rappato fitto anche con Vien’ cca’ e vira, che lascia spazio anche alla chitarra elettrica. Molto più melodica Tutturuttuttu, che scivola morbida con un po’ di maliconia e qualche nota di sax.
Anche K vuo’ fa’ scende per pendii melodici, accompagnata anche dal pianoforte, ma approda anche a momenti acidi. Si procede con Tra le nuvole, che torna su toni ironici, prendendosela con i social.
Chiusura di nuovo melodica e notturna con Mare amaro, storia di risacca e di “luna chiara”.
Un disco intenso e motivato, quello di Dutty Beagle, che si fa beffe dei generi e compila un discorso pregno e sensato.
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