Ha di recente pubblicato il singolo Stritola, antipasto del disco omonimo: Fulvio Spagnolo dipinge ma soprattutto scrive canzoni. Lo abbiamo intervistato.

Mi puoi raccontare la tua storia?

Mi regalarono una chitarra! Ero piccolino, avrò avuto sette anni . Iniziai a suonare, ma mi infastidiva suonare canzonette prese dagli spartiti. Mi piacevano le corde “gravi”, così iniziai a suonare a modo mio!

Negli anni ho coltivato poi la pittura, il piano forte e l’arte. Ho passato mesi a fissarmi su qualche strumento o su qualche tela. Ho inciso un ep nel 2008 e un album nel 2010. Nel 2012 è arrivato il disco che si intitola come il nuovo singolo, “Stritola”.

Come nasce il singolo?

Stritola è un’invenzione! Parla di tutto e di niente! È criptica… Stritola è una canzone d’amore rivolta fondamentalmente a se  stessa .

Hai realizzato da te la copertina del singolo, un po’ Jules Verne, un po’ Georges Méliès… Come l’hai ideata e qual è il concept?

La copertina viene dal video, che a sua volta viene da un sogno e dal sogno viene tutto. E’ surreale e dato che sono particolarmente critico sui mie pezzi , su questo vorrei evitare di esserlo. Funziona in sinergia un po’ tutto.

Hai già pronte altre canzoni? Prevedi la possibile uscita di un disco a breve e se sì, come sarà?

Sì lavoro sempre su nuove canzoni, ma al momento nulla di concreto! Bozze su bozze su bozze. Il prossimo disco sarà meno introspettivo, molto più ricco di follia.

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