Quattro tracce e un esordio: è uscito da qualche giorno Le stanze, il debutto dei Distinto. Il combo è formato da Daniela D’Angelo e da Daniele Ferrazzi, cui si è aggiunto Paolo Perego (qui la recensione dell’ep) e ha risposto alle domande della nostra intervista.
Potete raccontare la vostra storia? Che cosa è successo dal vostro esordio “In Genere” del 2013?
Distinto nasce a fine 2011; durante una cena a Milano in un ristorante vicino casa di Daniela. In realtà avevamo già suonato insieme in passato, ma non eravamo mai riusciti a uscire con un disco, vuoi per tutti i cambi di formazione che si hanno quando una band inizia; vuoi anche per inesperienza e a volte diversità di idee…
Insomma, i motivi per cui molte band si fermano o si perdono per strada. Nei giorni successivi abbiamo iniziato a risuonare insieme e quello che usciva ci piaceva. Avevamo deciso di provare con una formazione ridotta e quindi abbiamo incominciato ad arrangiare i brani con 2 chitarre e vedere cosa sarebbe successo.
Dopo pochi mesi siamo entrati in studio a Casamedusa per registrare “In Genere”. Abbiamo registrato in presa diretta perché volevamo riportare esattamente quello che sarebbe successo dal vivo poi durante i live.
“In genere” ci ha poi portato a circa 30 concerti in un anno; nei più svariati posti ed anche a qualche piccola soddisfazione come quella del brano “Benda Rossa” che è stato inserito nella compilation del Rock Contest 2013 su XL di Repubblica.
Soprattutto ci ha fatto capire quanto ci piace suonare e creare musica insieme. L’ esperienza con “In Genere”, oltre ad averci fatto conoscere un sacco di persone meravigliose, ci ha anche fatto capire che sentivamo l’esigenza di ampliare il nostro sound e di migliorarci. Abbiamo quindi chiesto a Paolo Perego di unirsi a noi per il nuovo ep “Le Stanze”. Ed ora eccoci qua.
Perché avete scelto di pubblicare un ep anziché un lp? Che tipo di istantanea della band fornisce “Le stanze”?
La scelta di registrare un ep e non un lp è data semplicemente dall’aver fissato degli obiettivi e aver fatto in modo di raggiungerli.
Diversamente dal disco precedente, abbiamo provato varie versioni delle 4 canzoni presenti e quindi ci è capitato di dover registrare più volte per arrivare a una versione che ci piacesse. Inoltre è cambiato anche il modo di approcciarsi ai pezzi e quindi ci è voluto più tempo.
Le Stanze rappresenta un percorso nello spazio e nel tempo, dove tutto può cambiare in un momento, con la coscienza che tutto scorre.
Sono infatti cambiate molte cose durante la lavorazione de ‘Le Stanze’, fra cui l’entrata nel progetto di Paolo. Le Stanze dà anche una visione di ‘progettazione’, la fase in cui si prendono le misure, si cerca l’arredo giusto per arricchire il posto in cui vivere e magari si trovano le persone con cui condividere il percorso. Anche la copertina (realizzata da Francesco Guerini, che non a caso è un architetto) dà questa idea.
Questo Ep – dove è presente la parte ritmica – è differente dal nostro primo lavoro, ma non troppo lontano dal progetto originario. Ci prepara delicatamente a qualcos’altro.
A questo proposito: come avete detto, è stata introdotta in questo ep la batteria di Paolo Perego. Si tratta di un’aggiunta definitiva? Che cosa vi ha regalato, a livello compositivo?
Paolo ci ha donato non soltanto la sua lunga e preziosa esperienza, che ci ha permesso di rivalutare molti fattori a livello di composizione e arrangiamento, ma ha aggiunto anche un elemento di alchimia in più alla band.
Inoltre molte volte Paolo ha fatto da filtro, da mediatore fra le nostre due diverse sensibilità e da consigliere estetico. Sembra poi che il nostro rapporto sia diventato sempre più simile a un’amicizia :D, arricchito oltre che dalla stima anche dall’affetto personale.
Per tutto questo, è entrato stabilmente nel progetto Distinto. (Se vogliamo usare la paola ‘definitivamente’, la risposta è ‘Sì: si tratta di un’aggiunta definitiva’.)
Come nasce “Santa Caterina”? Sembra avere un obiettivo polemico piuttosto “mirato”…
Non possiamo ovviamente fare nomi e cognomi :)
‘Santa Caterina’ nasce da un incontro e la canzone ne è l’istantanea, il ritratto con cui abbiamo voluto ‘omaggiare’ questa figura.
Molto spesso, senza saperlo, odiamo negli altri ciò che detestiamo in noi stessi e non ci rendiamo conto che essi ci rimandano indietro come in uno specchio, i nostri stessi difetti.
Caterina è l’intellettualoide, è la persona impegnata ‘socialmente’ per necessità e per definizione, è colei che si erge dal pulpito (auto-costruito negli anni e di cui oramai non ha più nemmeno la percezione) e guarda gli altri con disappunto, senza rendersi conto di stare osservando se stessa.
Abbiamo cercato di usare l’ironia, perché alla fine si cerca di essere indulgenti con se stessi, no?