Si chiama La Cosmonautica il nuovo album degli Züth!, che oggi TRAKS ti offre in anteprima streaming cliccando qui. Il secondo disco della band marchigiana uscirà ufficialmente il 30 ottobre.

Anticipato dal singolo Eroticaerobica, già disponibile on-line su tutti i digital store, l’album vede come apripista la title track del lavoro. Il main theme del brano e del lavoro in generale risulta essere l’incertezza nei confronti della vita e del futuro.

“Abbiamo deciso di anticipare il disco con Eroticaerobica perché è la canzone in cui abbiamo racchiuso tutta la nostra eccentricità. Per descriverla quale miglior immagine se non quella dei mitici anni ‘80 dove le parole d’ordine erano moda, libido e stravaganza?” dicono gli Züth! a proposito del singolo.

Züth! traccia per traccia

Forse non tutti sanno che, tecnicamente, gli “astronauti” sono quelli americani mentre i cosmonauti erano quelli sparati nello spazio dall’URSS (e “taikonauti” i cinesi. Va be’.) Questo per dire che La Cosmonautica, title track nonché robusto pezzo d’apertura del disco, molto rock e roboante ma anche sensuale, fa riferimento a quel mondo lì.

“Le vecchie VHS di Barbara Bouchet” sarebbe già una frase abbastanza vintage, ma la band non si ferma lì e in Eroticaerobica disegnano tutto un piccolo mondo antico fatto di immagini (quelle della commedia sexy italiana, per lo più), di chitarre funky e di atmosfere dance.

Si rallenta un po’ con Zodiaco, che sfarfalla un po’ in un ambiente per lo più scuro. Ma la batteria è nervosa e il brano vive su lampi di luce improvvisi.

Iniziative singolari e una lettura molto pop e quasi leggera degli eventi si trova all’interno di Bataclan Lunapark.

Molto più malinconici i passi compiuti da Matrioska Reverse, prima estremamente calma e poi molto più esplosiva, con un finale vocale quasi distorto.

L’Effetto Rembrandt consiste nel collocare un triangolo di luce nella parte più scura del volto, in fotografia o in pittura. Ok, prima di tracimare in episodio di Superquark, va detto che il pezzo è contrastato, con momenti piuttosto intensi e molto rock.

Si viaggia a bordo di immagini anche con La Salle Des Etoiles, canzone di karma e di chitarra, sempre con una base un po’ vintage e molto malinconica. Il finale sceglie di essere epico.

L’inganno, con la partecipazione di G. Kalweit, sa di Cuore di tenebra e disegna un duetto vocale (con il classico effetto straniante e un po’ ridicolo quando fai cantare in italiano una voce anglosassone). Il pezzo decolla presto ed è piuttosto trascinante.

Eventi tragici della nostra storia si riaffacciano ne La Vita Violenta, che fa pensare un po’ ai Baustelle ma con suoni più crudi e modi più spicci.

La chitarra ha suoni clamorosi e ispanici in apertura di Un’altra New York, che si fa insinuante e ricca di atmosfera, prima di far partire la sezione più rumorosa del brano.

Sostanziale chiusura del disco è quella disegnata da Universi Futuri, che ha caratteristiche da ballad ma anche un drumming quasi marziale e un pianoforte più inquietante che rassicurante, con il testo che si riempie di flash di guerra. Ultima traccia è una riproposizione acustica de L’inganno.

Ottime le immagini, funzionano i giochi di contrasti, indovinate le combinazioni degli Züth! che mettono a punto una buona formula con suoni rock, modalità pop e testi spesso ben scritti.

Genere: rock-pop

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