Mezza faccia coperta dall’ombra, ma anche molte zone di luce in Evoluzione, il nuovo ep di Anna Carol, il primo in italiano. Le abbiamo rivolto qualche domanda.

Partirei dalla copertina e da quella vasta “zona d’ombra”: che cosa ci nascondi?

Forse lì dietro ci sta quello che verrà; quello che ancora non ho detto in questo disco e che dirò nel prossimo :)

Primo ep in italiano: tu stessa dici che ci sono stati momenti in cui credevi che avresti scritto soltanto in inglese. Cos’è cambiato?

Penso che sia una questione di naturalezza. Quando ho iniziato a scrivere Evoluzione stavo tornando in Italia dopo sette anni all’estero, la cosa più naturale finché mi trovavo in Olanda era comunicare in inglese, invece in Italia mi rendevo conto che i testi in inglese non venivano capiti. 

In più la scena musicale negli ultimi anni si sta riprendendo bene, dopo un periodo che non mi stimolava affatto. Ma magari è il modo in cui guardiamo le cose che cambia e non le cose stesse?

Mi sembra che il disco viva molto di contrasti intimi intensi. E quando canti di fragilità, lo fai con molta forza. Si tratta di “contraddizioni” poetiche volute?

Cerco un equilibrio negli opposti. I contrasti hanno sempre fatto parte della mia scrittura. Mi permettono di creare delle oscillazioni che danno movimento alla mia vita.

Se ti devi immaginare la tua prossima “Evoluzione”, come pensi che sarà?

La sto già iniziando e non vedo l’ora che prenda forma perché ora che la scrittura in italiano non è più la novità, ho voglia di approfondire i contenuti e la produzione. Sarà bella.

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