Hugomorales, “Oceano”: recensione e streaming
In uscita il nuovo disco di Hugomorales, progetto solista di Emiliano Angelelli (ex Elio Petri). Tra pop, fantascienza e anime, Oceano è il suo secondo album, per Tazzina Dischi, a quasi cinque anni di distanza dal primo omonimo Hugomorales.
Hugomorales traccia per traccia
Passo cadenzato e voce piuttosto profonda quella che caratterizza La pesca degli umani, testo e musica fantasiosa per aprire il disco.
La fantasia non manca nemmeno in Pesci in quarantena, specie di cantilena che si traduce in una sorta di affresco alla Bosch, con un po’ di synth a impastare i colori, con un po’ di Skiantos in sottofondo.
Più morbida e melodica la seguente Feroce, che parla di tempo e di senso. Si torna a movimenti più dinamici con Tracheotomia, breve ma molto pop.
Voci astronautiche introducono Missione Delfino, che si catapulta nelle profondità dello spazio soprattutto grazie a un giro di chitarra.
In piedi sulle pinne prosegue la narrazione, con qualche citazione e qualche variazione di ritmo e di andamento.
L’Odissea ittica spaziale vede il passo successivo con Calypso senza pietà, pezzo scuro e dagli evidenti risvolti new wave.
Il canto delle balene è un intermezzo strumentale che si allunga su toni abbastanza oscuri. Si chiude con lo swing di Afrodite, racconto del successo della missione.
Molto creativo e giocoso, il disco di Hugomorales non perde di vista il racconto e si dispiega in maniera fluida, portatore di una poetica originale e molto ricca.