Masamasa, “Fernando Alonso”: recensione e streaming
Fernando Alonso è l’album d’esordio del rapper casertano Masamasa, in uscita per SEI LA MIA VITA, collettivo di cui è membro e fondatore, insieme a Barracano e il producer simoo.
A proposito del disco, Masamasa commenta: “La domenica vedevamo la corsa di Formula 1 in famiglia e Fernando Alonso era quello cattivo, quello che batteva la macchina rossa, tutti si arrabbiavano ma io non potevo che provare fascino per qualcuno che stava battendo il re dei re. Fernando Alonso è un disco che racconta quelli come me: con i sogni più grandi del posto dove si vive, quelli gentili sempre ma arroganti quando serve. Siamo una generazione di piloti pieni di talento, ma senza un’auto valida; come succedeva a Fernando Alonso, ma la situazione cambierà. La musica è la mia corsa, le immagini che vivo sono il motore, la mia testa è lo chassis e i miei amici sono la mia squadra. Io sono pronto a correre”.
Masamasa traccia per traccia
Qualche nota di pianoforte e parecchia acidità, condita di giochi di parole in Solo con te, prima espressione di disagio, che ha attinenze con il cantautorato indie benché espressa in termini di un hip hop però non proprio ordinario: vogliamo parlare dei coretti?
“io ho/diritto alla/mia timidezza”: un’affermazione di principio posta come incipit di Timidezza, che esplicita una serie di problemi di comunicazione in famiglia, circondati stavolta da sonorità molto più moderate e piuttosto cupe.
Risonanze profonde e suoni che sanno di rock in Colori, portatrice non a caso di molta più rabbia rispetto ai pezzi precedenti, pur con parecchia introspezioni che si disegna nel corso della traccia. “Chi mi ha nascosto i colori/io faccio parte dei buoni/quelli un po’ troppo buoni/che poi cenano da soli”.
Noia parte da considerazioni geografiche per montare un pezzo ritmato e acidino, che si adatta alla depressioni raccontate dal testo. La breve Skit si immerge in acque agitate, esplicitando problemi con la vita difficile di un amico.
Il concetto in base al quale “la mela non cade lontano dall’albero” è al centro di Tali e quali ai genitori, che parla anche di questioni generazionali, di riconoscimento di se stessi e di parecchie altre questioni, personali e generali.
Le luci calano con Non ti conosco, che rientra nell’intimità per raccontare alcune difficoltà di comprensione all’interno di un rapporto. Quasi un talking blues quello che segue: Devi morire si arriccia sulle note della chitarra elettrica per riversare un rancore quasi festoso.
Si procede con la lentezza e quasi la pigrizia di Palma balneare, quasi una canzone da alcova, ma non per le attività sessuali spinte, quanto per le mollezze del post.
Il lavoro chiude con Non lo farei mai, che ha frequenze alte che si alzano ulteriormente, seguendo un beat quasi disco, sciorinando promesse e visioni di un rapporto, tra amore e dolore.
Non rifugge totalmente dagli stereotipi dell’hip hop, Masamasa: semplicemente li supera, li usa e ci costruisce sopra. Un talento innegabile per la scrittura si unisce a una scelta di sonorità che si pone pochi limiti esplicitando tutte le proprie lotte interiori con semplicità e in modo diretto. Una scoperta notevole.