Qualunque, “Farmaci”: recensione e streaming
Fuori Farmaci, il nuovo ep di Qualunque in uscita per Costello’s Records con distribuzione Artist First. L’emotività regna infatti sovrana nella vita dell’artista, per il quale scrivere canzoni è il modo per esorcizzare le sue paure e ansie ed elaborare le sue sofferenze. I nuovi brani sono stati lavorati insieme a Fabio Grande e Pietro Paroletti presso lo studio di registrazione Sala Tre di Roma.
Qualunque traccia per traccia
Si parte dai ritmi morbidi e dal testo abbastanza torrenziale di Verdeacqua, tentativo di fuga condotto con suoni spiccatamente itpop.
Beat contenuto anche in Mafalda, un po’ ritratto un po’ autoritratto, con aspirazioni borghesi e qualche preoccupazione a carattere medico.
Entra un po’ di elettronica in più in Mozzicone, con la frase archetipica “e porca troia vorrei piangere un sacco”, ma per il resto il panorama non è molto diverso rispetto a quello dei due brani precedenti.
Razzomissile apre un po’ gli orizzonti, su ritmi sempre abbastanza morbidosi. Problemi di riscaldamento ed economici si delineano all’interno di Diversivo, che ha qualche sensazione blues sullo sfondo.
Cinque canzoni che sembrano aver imparato benissimo le regole dell’indie pop, quelle di Qualunque. Ma i guizzi che potrebbero distinguerlo da un altro, qualunque appunto, dei cantautori itpop, onestamente mancano.