Lara, “Postventenni”: recensione e streaming

Postventenni è il primo disco dei Lara in uscita per Nufabric Records/Artist First. Dicono (loro stessi) che sia anche l’ultimo, anche se non ci spiegano perché. I Lara sono Ivan Amatucci ed Emidio Vallorani: Ivan, studente in lettere all’Università di Macerata ed Emidio, batterista di professione, sono amici da sempre. Per anni crescono e suonano insieme, in diverse formazioni, tra San Benedetto del Tronto e Roma, Ivan firma dei brani come autore (tra i quali il sanremese “Noi siamo infinito” di Alessio Bernabei con Dario Faini e Roberto Casalino), poi una spirale di incontri, idee e cambiamenti musicali porta alla decisione di formare i Lara, in una notte di mezza estate del 2017, dopo una sigaretta e i brividi di un cd suonato ad alto volume in macchina.

Lara traccia per traccia

Pensieri notturni si affacciano in Alle tre di notte, pezzo melodico e con qualche contrasto, nonché con qualche aspirazione generazionale.

Pianoforte e tristezze assortite ci conducono dentro Di Pelle Di Vita Di Stelle, altra ballatona a cuore aperto.

Ecco poi Postventenni, celebrazione di desideri falliti e arioso accompagnamento verso l’adattamento alla vita borghese oppure a scelte “alternative”. Niente che gli 883 non abbiano già cantato qualche decennio fa, per essere sinceri.

Ed ecco il rigore di Baggio (che due cose oltre a quel Mondiale deve pur averle fatte, ma faglielo capire a ‘sti ragazzi dell’indie) in un altro pezzo poppettino e semi-malinconico.

Musica House a dispetto del titolo è un’altra ballatona, con un altro po’ di nostalgia nelle vene, giusto per gradire.

Un po’ più mossa SBT, che sembra avere qualche riferimento ad Achille Lauro, ma sempre con le citazioni anni ’80 in evidenza.

Ed ecco Radiohead, con la band di Thom Yorke tirata in mezzo completamente a caso, in un pezzo urlettato.

Un po’ più brit Panna spray, che si fa un po’ sessuale, con la batteria che suona abbastanza forte ma non troppo veloce. “Sei così bella che strappi l’anima” (seriamente?) è uno dei proclami di Gambe di una stronza, ricca di “turuturututu/oaa”.

Mancava giusto il Tempo delle mele, ultimo brano con molto zucchero sulle tastiere, con molta nostalgia per le discoteche degli anni ’80, le feste degli anni ’80, la musica degli anni ’80, i succhi di frutta degli anni ’80. Ok.

L’eredità di Thegiornalisti e Canova è ancora tutta da assegnare: ne sono piuttosto consapevoli i Lara che si incamminano esattamente in questa direzione. Ma per vincere la corsa è necessario molto più coraggio, molta più originalità e molti luoghi comuni in meno.

Genere: itpop

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