Colla, “Motocross”: recensione e streaming
Anticipato dall’uscita del primo singolo Sputano (https://cutt.ly/acB8vhB), Motocross è il nuovo disco dei Colla, la loro seconda prova sulla lunga distanza dopo Proteggimi (2018). Motocross è un disco diretto ma riflessivo, una disillusa analisi della realta’ quotidiana di vite esagerate.
Il progetto Colla nasce nella provincia di Vicenza nell’ottobre del 2016 quando Simone Pass (Polar for the Masses), Mauro Poli (Soyuz) e Davide Prebianca (Oltrevenere) decidono di fondare uno nuovo gruppo per dare spazio alle loro creatività musicale. Il 14 aprile del 2019 esce l’ep Distanze per XO La Factory / Cabezon / Costello’s anticipato dal singolo Pennarelli.
Sempre nello stesso anno tra settembre e gennaio la band rilascia i singoli Sbornia, Ginevra, Campari, A volte. Nei primi mesi del 2020 la band rilascia per IDischi altri 2 singoli Musicisti e Scalatori e _2020. Inseriti tra i “best new live” dal circuito KeepOn a marzo 2018 condividono palchi importanti con diversi artisti tra cui One Dimensional Man al circolo Ohibò di Milano, PopX al Perarock di Vicenza e i Gomma a L’Ingrumà.
Colla traccia per traccia
Bagarre provvede un ingresso aggressivo e corale al disco, tra “vite esagerate e incontri sotto i ponti”, e con un rock asprigno e narrativo.
Ruggito di chitarre e questioni di stagioni e di colori all’interno di Pistacchio, che tambureggia facendo perno sulle armonie vocali e sull’elettricità, in questa “canzone popolare che parla anche di me”.
Un po’ più tranquilla, a livello sonoro, Campione, che si costruisce su ricordi e nostalgie. L’esito finale del brano si arrampica su salite leggermente psych rock.
Drumming rotolante e sensazioni sonore shoegaze contrassegnano una piuttosto variegata Tempo Nuovo. “Le banalità son sentenze del pensiero che han paura del futuro”.
Morfina e Costole torna a esporre dolori, per un brano che ha un andamento controllato e una linea di basso profonda e definita.
Ecco poi Sputano, il primo singolo, che torna a vibrare forte, con qualcosina dei TARM nello spirito e nel suono. Ma chi sono questi ragazzi del rock che cantano pop?
Il profilo più tranquillo della band si riaffaccia con Nei nostri anni, che racconta per lo più di sconfitte. Ratti torna rumorosa, parlando di attese mancate.
Si chiude con Caramelle, pezzo cupo e oscuro, con qualche caratteristica dei rock anthem che furono, ma senza esagerare con le nostalgie e con il vintage.
La copertina del nuovo disco dei Colla evoca, a quelli della mia generazione, analoghe scelte grafiche dei Guns’n’Roses che furono. Ma per fortuna le analogie finiscono qui: il trio conferma intensità e poesia in un disco tutto sommato breve ma capace di colpire. Si alternano brani rumorosi e altri più sottili nei modi, senza però mai abdicare a una forza d’impatto notevole.
Genere musicale: rock
Se ti piacciono i Colla ascolta anche: Polar for the Masses
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