Coez, “Volare”: recensione e streaming
Volare è il nuovo album di Coez, disponibile su etichetta Carosello Records, che contiene tredici tracce, a più di due anni da È sempre bello. Il disco è disponibile su cd, cd autografato, LP, LP verde autografato, bundle cd + t-shirt, bundle LP + t-shirt, bundle all in cd+LP+2 t-shirt, in edizione limitata.
Un nuovo progetto musicale annunciato in pieno stile Coez con il video Volare freestyle su tutti i canali ufficiali del cantautore, che diventa così il primo artista italiano a spoilerare il manifesto e il concept del proprio progetto discografico con una canzone inedita.
Volare è inteso come staccarsi da terra ma non solo, vuoi vincere una guerra ma non solo. Volare è guardare su e non giù da un terrazzo, è pretendere di più, e che cazzo. È non tornare a casa dopo un concerto, non conta se ho sofferto, guarda come mi diverto. Volare è un cielo aperto, a chi mi chiede i soldi fanno la felicità, e certo. Noi dormivamo su un letto che era un divano, lo stesso ci volavo, e scivolava la mia mano piano dentro i tuoi jeans, baby, ti chiederà chi sono solo perché è un po’ che non mi vedi. Volare è fare un tiro e guardare l’immenso, sentirsi solo un puntino nell’universo, capire che c’è un prezzo da pagare ma volare è la paura di cadere e il gusto di saltare. È ogni fratello che è volato in cielo presto, se non decolla meglio dircelo presto. Volare è un fan che mi chiede un cinque senza foto, volare è nonostante il vuoto. È non seguire lo spartito, scolare qualche litro, let it go, let it be come i Beatles. A chi da sempre mi ha seguito, l’ha già capito, Volare è già il tuo disco preferito.
I brani di Volare racchiudono tutto il percorso musicale di Coez dagli esordi a oggi, un viaggio a tappe che ripercorre canzoni e riferimenti che hanno formato il cantautore nel corso degli anni. Mio fratello è figlio unico, brano di Rino Gaetano che ha segnato l’infanzia del cantautore, compare con un sample in Fra le nuvole, così come un omaggio all’outro di Born slippy degli Underworld, brano cult della colonna sonora di Trainspotting, è evidente nel finale di Faccia da rapina, a chiusura del disco.
Non solo influenze musicali, infatti, in Volare sono presenti anche richiami a film che hanno influenzato Coez, a partire da Pulp Fiction e L’odio, entrambi ripresi in Crack attraverso famose citazioni dei film. Infine, il cantautore ha voluto ricordare le proprie origini e influenze musicali dei primi anni, a partire da Wu-Tang, che dà il nome al brano che apre Volare e la presenza dei Brokenspeakers, collettivo romano nato nel 2006 di cui Coez ha fatto parte prima del successo come solista.
Coez traccia per traccia
Parte bello determinato e aggressivo Coez, che decide di mettere in cima all’album Wu-Tang, singolo già noto e molto diverso da gran parte delle sue canzoni più note: “Di tutto questo cuore ne ho pieni i coglioni”.
Si rientra però anche subito nei ranghi: Fra le nuvole è sognante e malinconica, dolcina nei modi ma quotidiana nelle frasi che si addensano nel testo.
C’è il drumming in buona evidenza in Flow Easy, che racconta un giro a Termini fidandosi di qualche contrasto e di qualche dissonanza. “L’altra metà di me” viene lasciata andare, e le sensazioni non sembrano per niente fluire in modo easy.
C’è Neffa all’interno di Cerchi con il fumo, che si spinge un po’ verso il lato hip hop “confidenziale”, ondeggiando tra molte morbidezze e articolando un duetto intergenerazionali ricco di fascino.
Altro pezzo sincopato e notturno, ecco Occhi rossi, brano da accendini/telefonini illuminati in concerto, tutto romanticismo e influssi soul.
Parata di ospiti in Sesso & Droga, che vede Gué e Gemitaiz per una narrazione non troppo gangsta, ma il lavoro di squadra nel pezzo funziona e permette alla canzone di cambiare pelle in corsa.
Già discretamente ascoltata (tipo 6 milioni di stream finora) ecco Come nelle canzoni, che racconta la fine di un amore (“Stare insieme male/non lo sappiamo fare”) e tutte le cose migliori e peggiori fatte insieme. Classico Coez, insomma, che queste pennellate le sa dare come pochissimi altri.
Subito dopo cala una notte minacciosa con Ol’ Dirty, che vede l’intervento di Noyz Narcos, scoprendo un tono appuntito e polemico che non è proprio classico del cantautore di Nocera.
La Bomba a mano che esplode poi è nuovamente malinconica, anche se un po’ consolatoria (“in fondo non è la fine”). Crack fa paragoni con l’omonima sostanza, in un pezzo in realtà sensuale e avvolgente, che prevede strofe di Salmo e di Massimo Pericolo, in una sorta di immersione in modalità hip hop vintage ma vivide.
Molto più serrata invece Casse rotte, che prevede l’intervento dei Brokenspeakers, con Coez che quasi si accomoda di lato e lascia spazio agli ospiti, in un brano dal beat serrato e molto intenso.
Margherita continua l’alternanza tra duro e soft, scegliendo quest’ultimo, con tratti acustici e con molta intimità appena corretta dall’autotune. Faccia da rapina chiude il discorso, ed è abbastanza esplicativa del momento: “Non riesco a scrivere d’amore come prima/come se m’avessi fatto una rapina”. E in effetti è difficile non avvertire qualche differenza nella scrittura dal 2019 a oggi.
La copertina, diciamocela, l’ha fatta con Paint. Ma è difficile non riconoscere meriti a Coez, che chiude il 2022 con una megaproduzione che contiene parecchi dei suoi caratteri classici, ma che riesce anche a mescolare le caratteristiche migliori della sua scrittura, che confronta il versante itpop “sentimentale” con quello hip hop, a volte frullando il tutto e proponendo cose nuove.
C’è una crescita, in termini di qualità e di scrittura, per uno dei personaggi capisaldi del pop contemporaneo italiano, che tutto sommato poteva anche permettersi di fare un E’ sempre bello bis e godersi i conteggi, di cassa e di streaming. E invece ha provato a fare qualche passo in avanti. E ci è riuscito, e non era scontato.
Genere musicale: itpop, hip hop
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