E’ disponibile in digital download, in streaming e in formato fisico Ode (Soffici Dischi / Audioglobe), disco di debutto della rock band aretina Allume. Il lavoro, composto da dieci tracce e il cui titolo è l’acronimo di Orizzonte Degli Eventi, è caratterizzato da sonorità post stoner con sfumature alternative rock.

I testi si snodano attorno a tre tematiche principali: l’ignoto, il dubbio e l’attesa, concetti che riassumono il malessere di chi vive assediato dai fantasmi del passato. In Ode una musica percepita come ruvida e rocciosa affianca testi che mettono a nudo le fragilità umane di ogni giorno.

«Il nome Allume è nato una sera, in un pub, dopo un brainstorming. – racconta la band – Cercavamo semplicemente un nome che rappresentasse il nostro genere, quindi un qualcosa di roccioso, ma scegliendo proprio Allume ci siamo resi conto di un doppio senso che ci è subito piaciuto: il minerale, infatti, allo stato grezzo è piuttosto insidioso e spesso ferisce, ma una volta lavorato può essere usato anche come medicinale. Tutto quello che ci ha suggerito il nome stesso del gruppo si è tradotto, in vari mesi, nelle dieci tracce che compongono il disco “Ode”. Non c’è nulla di personale-autobiografico in questi testi. Piuttosto, la finalità principale è quella di raccontare delle realtà possibili, affinché un ascoltatore possa immedesimarsi in quelle situazioni.»

Allume traccia per traccia

Si parte da Monumenti, 1st, specie di suite in tre movimenti che farà da pendant per tutto il disco. L’ambiente è quello dello stoner, con tutti i crismi di durezza e aggressività, e qualche tono accusatorio in più.

Ci si ammorbidisce leggermente con L’eco dei marinai, che comunque ha un ritmo alto e intenso e non si tira indietro quando si tratta di affidarsi all’elettricità.

Piuttosto agitata, a livello musicale, Hai mai (con esitazione) che però ha un cantato corale piuttosto tranquillo, il che porta a buoni contrasti.

Particolarmente rumorosa e anche piuttosto psichedelica, almeno come tendenze, Stanze, che ha certi obiettivi polemici ben determinati.

Un arabesco di chitarra e un battito molto oscuro introducono Tra il buio e una parola, con coda finale strumentale allungata e cattiva.

Arriva anche Monumenti, 2nd, estrema e molto picchiata, con spirito tra punk e hard rock.

Altrettanto violenta e con un suono palesemente sporco ecco Penelope, ora accelerata ora capace di rallentamenti profondi. Un Ulisse pessimista presiede al testo.

Un po’ più contenuti i sentimenti di Ora, che comunque rimane bruciante e piuttosto acida.

Molto più epico il passo di Nessun perdono, altisonante (anche se si parla in realtà di cose piuttosto basse) e con una cadenza ritmata, prima di un passaggio che minaccia esplosioni. E di base le mantiene.

Si chiude con Monumenti, 3rd, finale strumentale che indulge di nuovo alle influenze psichedeliche.

Radici piantate profondamente nel rock internazionale degli anni Novanta, gli Allume riescono comunque a suonare freschi grazie a una proposta complessiva molto attuale sia dal punto di vista sonoro sia per i rimestamenti dell’anima.

Genere: rock alternativo

Se ti piacciono gli Allume assaggia anche: La Sorte

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