andrea laszlo de simone, uomo donnaUomo Donna è il titolo dell’album di Andrea Laszlo De Simone, che uscirà per 42Records domani, 9 giugno 2017. Un disco articolato, autoprodotto e registrato in presa diretta in collaborazione con il fonico bolognese Giuseppe Lo Bue, successivamente post-prodotto e mixato utilizzando tecniche sperimentali a cavallo tra l’analogico e il digitale fino a creare una sorta di paradosso sonoro che parte dalla canzone italiana anni ’70 per arrivare a oggi (il disco è stato masterizzato da Andrea Suriani all’Alpha Dept. Studio di Bologna).

Nel mondo sonoro di Andrea Laszlo De Simone entrano canzone d’autore italiana e psichedelia, suggestioni antiche e input contemporanei. L’album sarà presentato con una serie di esibizioni speciali in alcuni dei più importanti festival musicali italiani, prima di un tour vero e proprio che partirà dopo l’estate con la riapertura della stagione dei club.

Andrea Laszlo De Simone traccia per traccia

La canzone di apertura è la title track Uomo, Donna, che si preannuncia con un mood  morbido e con evidenti influssi anni ’70, corroborate da sensazioni battistiane (periodo Anima latina, il disco più amato dagli indipendenti italiani). Sogno l’amore apre con il pianoforte, poi arriva un cantato gentile e malinconico che si fa sempre più doloroso con il procedere del pezzo, fino a una coda finale ricca di rumori di strada, che fanno da trait d’union con il pezzo successivo.

In effetti sembra di trovarsi di fronte a una sorta di soundtrack, che procede poi con Vieni a salvarmi, scelta come singolo d’apertura del disco, anche grazie a spiccati tratti melodici e forse anche beatlesiani, comprese alcune fasi di acidità estrema. Anche Meglio parte da tratti pop e melodici molto distinti, ma ormai l’orecchio dell’ascoltatore si è abituato ad aspettarsi sorprese sonore a ogni svolta e una struttura tutt’altro che lineare. Il testo si articola su una sorta di loop vertiginoso sulle possibilità di un ritorno di “lei”, ma anche di una soluzione definitiva del discorso.

Dichiarazioni di debolezza sono contenute in Solo un uomo, che si prolungano in tratti psichedelici anche con l’intervento del violino, e che sfociano in una sorta di battaglia di astronavi nel finale. Eterno riposo stempera le tematiche evidentemente funeree con sonorità piuttosto serene e con nuove code psichedeliche soprattutto nel finale.

Questo non è amore si cimenta con idee quasi tropicali, mentre Gli uomini hanno fame assomma discorsi parlamentari con notizie del TG, voci calcistiche, interventi di varia natura. Poi arriva il cantato e di nuovo vengono in mente Battisti ultimo periodo, IOSONOUNCANE e altre influenze in bilico fra oggi e i decenni scorsi (anche gli Omosumo, per esempio).

Che cosa abbassa improvvisamente i toni, basandosi su un filo costruito da voce e chitarra, ma l’incedere del pezzo lascia spazio a movimenti scomposti nel finale. Risate di bimbo aprono La guerra dei baci, psych ma in modo sereno, allietata anche da coretti e da sensazioni solari. Fiore mio è rapida e pop mentre al contrario Sparite tutti si allunga oltre i 9 minuti, costruendo su un ritmo intenso che fa pensare all’ultima fase dei Radiohead.

Andrea Laszlo De Simone pubblica un disco ricco di personalità e originalità. Il cantautore ed ex batterista dei Nadàr Solo riesce a trovare un equilibrio tra le nostalgie e l’oggi, confezionando nel contempo un disco che parla d’amore senza averne le fattezze. Ma soprattutto, cosa più importante, dimostra di avere uno stile proprio.

Se ti piace Andrea Laszlo De Simone assaggia anche: IOSONOUNCANE

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