Angelica, “Storie di un appuntamento”: La recensione
Storie di un appuntamento è il secondo album di Angelica, cantautrice in uscita oggi, venerdì 5 febbraio 2021 per Carosello Records. Un disco dedicato a tutti quegli errori che pensavo fossero del cuore e invece erano solo della testa, come lo definisce lei stessa.
Anticipato dai singoli C’est Fantastique (guarda il video), Il momento giusto (ecco il clip) e L’ultimo bicchiere (guarda il video), Storie di un appuntamento è un compendio di gioie e di paure, di attese e delusioni, di speranze e di ricordi. Sono le pagine di un diario che raccontano l’importanza di imparare a guardarsi allo specchio, riconoscendo le proprie fragilità per riuscire a superarle, accettandosi per quello che si è, vedendo il bello senza sovrastrutture.
Guidato dall’amore per la melodia italiana, in particolare quella del cantautorato anni Sessanta, Storie di un appuntamento tratteggia un mondo sonoro dalla patina vintage fatta di colori pastello, che da sempre caratterizza Angelica.
Angelica traccia per traccia
Peggio di un vampiro è il primo brano del disco, ma non ci si aspettino atmosfere horror: il brano anzi è piuttosto morbido, con la voce di Angelica che accarezza, pur raccontando dettagli piuttosto nostalgici.
Nostalgia mista a malinconia che passa anche all’intro de Il momento giusto, che però poi sale di ritmo e accoglie piccole suggestioni quasi dance, sempre in un’atmosfera complessiva molto soffice e un po’ vintage.
Karma/Calma: l’ambivalenza semantico/linguistica anima un pezzo molto pop ma anche avvolgente, il più dinamico fin qui. Ma torna subito la calma, appunto, con L’ultimo bicchiere, un’altra ballad triste ma anche parzialmente ribelle, sempre con un’allure che proviene da un passato elegante. Citazione beatlesiana compresa.
Si va sul cinematografico (ma in fondo c’è parecchio cinema in tutto il disco) con De Niro, pezzo capriccioso sia per i suoni sia per quanto riguarda il testo. Si parla sempre di letti, anche se qui per sottolineare che c’è un posto vuoto, con C’est fantastique, synth pop fluido e leggero.
Entriamo poi nello Strip Club, che al contrario di quanto promesso nel titolo parla di una serata piuttosto deludente, passata a guardare serie tv e a pensare a un lui evidentemente lontano.
Il disco chiude parlando di Comodini, e di cose alle quali si gira intorno senza riuscire a prenderle. Così il lavoro finisce con un vago senso di insoddisfazione che rimane per aria.
“Condita” da una sensualità innata, Angelica mette lì un secondo disco molto omogeneo per quanto riguarda suoni e temi, forte di uno stile ormai consolidato e molto riconoscibile. Tutto fatto bene, forse manca qualche sorpresa che faccia strabuzzare gli occhi, ma si compensa volentieri con il talento pop della ragazza.
Genere: cantautrice, itpop
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