E vai di anteprima: da oggi e fino alla pubblicazione, TraKs ospita l’anteprima esclusiva del nuovo ep de Il Nome di Lei. Cinque tracce di pop-rock potente e intenso che potete ascoltare soltanto qui.

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Per presentare al meglio il lavoro, abbiamo intervistato la band.

Mi raccontate la storia della vostra band e perché avete scelto questo nome?

La collaborazione musicale tra noi tre è cominciata circa dieci anni fa, nel pieno della nostra adolescenza, e da allora non si è mai interrotta.

Nel corso del tempo, si sono succedute diverse formazioni finché, nel 2012, abbiamo iniziato a intraprendere il percorso che ci ha portati alla nostra attuale identità musicale. La voce femminile che ci accompagnava lasciò la band, che allora aveva un nome per molti impronunciabile, “Ehrenaim”, spingendo così Marco a prendere in mano il microfono.

Perciò, abbiamo cercato un nuovo nome che sottolineasse questa nuova identità, ma contemporaneamente mantenesse un legame con la vecchia, come a ricordarci chi eravamo e da dove eravamo partiti.

“Il Nome di Lei”, infatti, nasce da un anagramma della parola “Ehrenaim”. Giocando con l’ “h” contenuta nel nome, che nessuno sapeva mai dove infilare nelle ricerche su Google, con un po’ di autoironia, ci è venuto in mente l’espressione inglese “Her Name”. Il resto è facilmente intuibile.

Risolta la questione nome, nel maggio del 2013 abbiamo intrapreso una collaborazione con il manager e produttore discografico Stefano Clessi (Marta sui Tubi, Caponord, Riccardo Sinigallia), sfociata nella realizzazione di questo primo EP ufficiale.

Potete spiegare come nascono le cinque tracce di questo ep?

Le canzoni di questo EP hanno un’origine piuttosto variegata. In parte, avevamo un buon numero di provini composti, chitarra e voce, da Marco e, in parte, avevamo già arrangiato in sala alcune canzoni, che da un po’ presentavamo ai concerti, come, per esempio, “Ancora non ti arrendi” o “Quell’illusione”.

Il lavoro iniziale è stato quindi quello di scegliere, con l’aiuto di Stefano, le tracce migliori da inserire nel disco: brani come “Così Fragile” e “Crema” sono stati selezionati proprio dai provini e arrangiati direttamente in studio.

Non sono, quindi, canzoni scritte e pensate esclusivamente per questo progetto; sono nate in periodi differenti, legate a esperienze diverse e hanno ognuna una propria storia.

Mi sembra che le vostre canzoni scavino parecchio in profondità quanto a esperienze personali. Quanto c’è di reale e quanto di inventato nei vostri testi?

Le canzoni partono quasi sempre da un’esperienza, sia che si tratti di una situazione realmente vissuta, sia che si tratti semplicemente di una sensazione, ma comunque realmente provata. Questo è ciò che dà il primo impulso alla composizione del brano.

Il testo, poi, segue la metrica delle parole, il flusso delle note e le immagini nuove che si vengono a creare nel corso della scrittura. Il nostro obiettivo è quello di far sì che queste sensazioni non muoiano chiuse nel testo e nella musica della canzone, ma rivivano in chi la ascolta, lasciando ampio spazio all’interpretazione personale.

Vi ho visti piuttosto disinvolti di fronte alla macchina da presa per il video di “Ancora non ti arrendi”: che esperienza è stata, soprattutto visto il contesto, cioè la Galleria Vittorio Emanuele di Milano?

Effettivamente non abbiamo provato alcun imbarazzo. Sentire “Ancora non ti arrendi” che risuonava in tutta la Galleria ci ha dato la sicurezza necessaria per affrontare questa esperienza e una grande carica. Per non parlare della gente che si fermava intorno a scattare foto o a guardarci incuriosita…

Il merito, però, è stato soprattutto del regista Niccolò Bucca, che è riuscito, con la sua professionalità e simpatia, a metterci subito a nostro agio.

Domanda obbligatoria: questo ep anticipa l’album oppure ha una vita propria? Avete già le idee chiare riguardo un futuro disco su distanza lunga?

Questo ep esprime il punto di arrivo di un percorso di crescita iniziato un anno fa, ma è anche un nuovo punto di partenza. Da qui, infatti, vorremmo partire per migliorarci e affinare il nostro stile e, in un futuro speriamo non troppo lontano, presentare un album. Ora, però, vogliamo concentrarci soprattutto sulla promozione di questo lavoro. Siamo curiosi di scoprire quali frutti può portare…