Visti da qui è l’album che segna il debutto da solista di Antonello Papagni, artista, cantautore e producer pugliese classe 1983, con tanti progetti alle spalle e anni di esperienza all’interno della scena musicale indipendente. Tra le sue numerose scorribande artistiche, impossibile non menzionare la militanza del trio alternative rock Karma In Distorsione, la collaborazione con la cantautrice Carolina da Siena, la realizzazione della colonna sonora del documentario cult sulla squadra di calcio del Bari Una meravigliosa stagione fallimentare e la collaborazione internazionale con la Pussyfoot Records di Howie B.
Questo disco rappresenta quella parte denuclearizzata della mia anima. Sette racconti nati alla chitarra classica. I testi di getto, letti, riletti, registrati e riascoltati…la semplicità è complessa da tutelare :) Le storie raccontate sono reali, presenti nella mia vita. È un disco che mi appartiene e che non ritornerà più così, acustico, solare, introspettivo e a tratti ironico.
Antonello Papagni traccia per traccia
Si parte esplorando La valle, con un brano estremamente morbido, descrittivo e acustico, con qualche vago sapore di folk psichedelico ma anche con un atteggiamento generale rassicurante.
Sempre morbida ma un po’ più ironica Good vibrasao, che accoglie influenze quasi jazz e comunque provenienti da varie parti del mondo, il tutto sempre con il mood rilassato che è evidentemente la cifra delle composizioni del cantautore.
Un po’ più nervosetta Nulla nella culla, cantata molto sottovoce, proclamazione di pigrizia ricca di assonanze e con un passo tipo bossa nova, con la chitarra evidente protagonista.
Ecco poi Onde in bilico, un po’ più corale e aperta ma sempre giocata su toni bassi. Accenni all’attualità più tragica non cambiano il quadro comunque soft del pezzo.
Suoni avvolgenti e un po’ americani quelli che caratterizzano Piani ridicoli, che va sul sentimentale e anche un po’ sul nostalgico. Tutte le foglie del mondo ritorna a suoni tropicali e a morbidezze assortite.
Vagamente ispanici gli istinti di Non siamo sempre angeli, che chiude con una nota malinconica e appena amara l’album.
Ottimo esordio quello di Antonello Papagni, che convoglia sapienza musicale evidentemente spiccata in sette brani cantati con molta cautela, ma scritti in maniera convincente e molto appagante.
Genere musicale: cantautore
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