Appino sei solo @Giardini Luzzati: il report

Ci sono accendini accesi, come succedeva ai concerti prima dell’arrivo degli smartphone, Mario Monicelli e il suo genio estroso, il circo Zen che sembra sempre far parte dell’essenza del suo frontman. Ci sono sentimenti contrastanti, personalità plurime, anche se tutte vestite di nero. Ci sono tre album che hanno solo un cognome scritto sulla copertina ma che al loro interno contengono moltitudini, con canzoni che anche se cambiano arrangiamenti non riescono a cambiare il loro impatto, la loro emozione, la loro essenza. 

Con il suo tour indoor Appino sei solo Andrea celebra la fine dell’anno sabbatico che lo ha visto suonare il terzo album solista Humanize in giro per l’Italia, raccogliendo pezzi di ogni persona che lo ha accompagnato, ascoltato, apprezzato e, senza dubbio, anche amato. “L’ultimo giro di giostra, poi queste canzoni torneranno a riposare in pace. Per altri dieci anni o per sempre? Chi lo sa” ha affermato lanciando il tour, in cui ha ribadito più volte di essere il paziente di una terapia collettiva fatta di ascolto, di scambio, di sfogo. 

Rispetto, libertà, coerenza: valori, ideali, obiettivi che non si possono, o non si dovrebbero comprare, vengono raccontati mentre si avvicendano le canzoni una dietro l’altra, partendo da Il Testamento che lo ha reso un’identità singola nell’ormai lontano 2013, passando per il Grande raccordo animale e arrivando fino al capolinea del giro di giostra con l’ultima pubblicazione. 

L’appuntamento è ai Giardini Luzzati, a Genova, organizzato dai ragazzi del Balena Festival: Appino inforca gli occhiali scuri e, armato di chitarra, spara colpi non sempre a salve, ma che al termine del concerto, in qualche modo, hanno rimesso a posto pezzi che nemmeno ricordavi di aver lasciato in disordine. Certo, il rock cattivo che ha contraddistinto soprattutto il primo lavoro lascia spazio ad arrangiamenti più morbidi, ma si sa: è l’attitudine a rendere una canzone quel che è, non certo il numero di strumenti che occorrono a suonarla. Ed è per questo che qualcuno piange, qualcun altro balla, altri ancora sorridono: tutti grati per aver preso parte, ancora a una volta, a quel magico rito collettivo che viene chiamato concerto.

La scaletta di Appino sei solo ai Giardini Luzzati

La festa della liberazione 

È solo una bomba

Grande raccordo animale

Carnevale

Rockstar 

Godi adesso che puoi

Le vecchie maniere

La fine di un ragazzo

Quando mi guardi

Il lavoro mobilita l’uomo

1983

Che il lupo cattivo vegli su di te 

Ulisse

Del nostro avvenire

Ora

Il testamento 

Le foto sono di Daniele Modaffari

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