Esce per Ohimeme (www.ohimeme.com) e in distribuzione Artist First il primo album degli Ave Quasàr dal titolo AQ. Un disco che nasce in duo, da Luca Grossi e Fausto Franchini, miscelatori di generi e che in questo disco racchiudono influenze che vanno dall’elettronica all’alternative degli anni Novanta, un disco che il duo descrive come “la nostra libertà creativa dopo varie esperienze con formazioni problematiche. Abbiamo cercato di piegare l’elettronica al nostro mondo interiore senza sforzarci di appartenere a nessun genere preciso ma riferendoci ai grandi esempi artistici che portiamo nel cuore.” Gli Ave Quasàr suonano dal vivo sia in duo, che in trio con l’aggiunta di Say Twine (Alessio Cavalazzi) al violino.
Con questo lavoro ci sentiamo anche vicini al mondo della colonna sonora soprattutto rispetto alla forma canzone pop che in alcuni brani è quasi inesistente. Per esempio “Anatomia di un breve scambio di battute”, “L’ennesima scala” o “Tu ti meravigli” hanno un rapporto di causa e conseguenza tra le parti che non si basa sulla ripetizione ma sulla semplice evoluzione di un tema musicale o di un ritmo. Poi ci sono anche brani che rispettano la forma strofa/ritornello come “Onore al dubbio” oppure “Miserabile il male”. Il disco ha queste due dimensioni che si parlano e convivono. Questo disco esce per Ohimeme, la nostra etichetta. Siamo in compagnia di altri artisti con cui sentiamo di condividere un’energia e una voglia di fare che sono la linfa vitale
Ave Quasàr traccia per traccia
Opposizioni e suggestioni quelle che appoggia lì con una certa delicatezza, ma anche con personalità sostanzialmente electro rock, FollaFoglia, il brano d’apertura dell’album, molto descrittivo e piuttosto fantasioso e fantascientifico: “Non sentirti solo se non vieni dal sistema solare”.
Il mood si fa anche più elettronico con le escursioni di Bene & Pace: la profezia di un bacio e l’amore che non si compra in un brano che riesce a essere sintetico e romantico insieme.
Più morbidi i passaggi che effettua Onore al dubbio (di essere felici), ballad armonica, in grado di passeggiare in vuoti risonanti, narrando di “amplessi fantastici”.
Si esplora poi La provincia, con un’orchestrazione articolata che fa da sfondo ragionato alla voce. “Dobbiamo salvare tutto di noi”, suggerisce Anatomia di un breve scambio di battute, che porta l’umore su terreni molto oscuri e inquieti.
Dopo l’intermezzo Ad1bsdb arriva Miserabile il male, che si sviluppa in modo quasi violento, facendo emergere una forza fin qui molto spesso sopita. C’è anche qualche idea vintage nel suono di un pezzo che è probabilmente il più originale del disco.
Si torna a idee molto più soft con Tu ti meravigli, che disegna piano su sonorità sognanti: lo stupore dell’alieno si sfuma in giochi vocali e battiti nervosi.
Acqua parla di estate, ma i toni utilizzati sono molto invernali e cupi, in una melodia che si sviluppa lungo la guida del pianoforte. In chiusura si scende L’ennesima scala, pezzo che sfrutta la forza del vuoto e qualche effetto teatrale.
Lavoro molto corposo e ben scritto quello degli Ave Quasàr, che si impegnano in una sorta di concept elettronico che però lascia spazio a varietà e creatività, costruendosi un po’ per volta, mettendo in evidenza consapevolezza e cura dei dettagli.
Genere musicale: electro rock
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