Bar Ponderoso, “Pacifico”: recensione e streaming


Pacifico è il debut album dei Bar Ponderoso, in uscita per INRI. L’album, che segue l’ep Uno, vede la produzione di Gianluca Bartolo (Il Pan del Diavolo), con cui il power duo ha iniziato a lavorare nel 2017 dopo diverse date in giro per l’Italia.

La formula per i Bar Ponderoso è semplice: basso e batteria, sudore e passione. Così i due anni di intenso lavoro, nascosti in un garage, hanno portato a un album senza fronzoli, arricchito dalle collaborazioni con Gianluca Bartolo (Il Pan del Diavolo), Cappadonia e Johann Sebastian Punk.

“Il sound del disco è stato pensato affinché gli strumenti che avevamo a disposizione fossero al massimo delle loro potenzialità sonore. La misura dei fusti della batteria ha consentito di avere un sound molto profondo e al contempo intellegibile. Il basso è stato registrato, oltre che dal suo amplificatore anche da uno per chitarra elettrica, questo per completare il range di frequenze che non appartengono propriamente al basso. Infine in alcuni brani è stata aggiunta una chitarra elettrica per sottolineare alcuni riff o solo per completare l’immagine sonora”. (Bar Ponderoso)

Bar Ponderoso traccia per traccia

Si parte da Gisella, già proposta come singolo (con Gianluca Bartolo): il pezzo è un rock con qualche risvolto stoner e con qualche ironia nel testo.

Pacifico, oltre a essere la title track, prevede la presenza di Cappadonia e ha un andamento un po’ più controllato ma le chitarre sono altrettanto fiammeggianti e rumoreggianti.

Piuttosto vibrante C’è qualcuno, che ha ritmi controllati e volumi alti, ma che è anche in grado di accelerare al momento giusto. “Ho bisogno di dire/di fare qualcosa/di strafottente”: la necessità di comunicazione tracima dal pezzo.

Festa Pt.1, ancora con Bartolo, è piuttosto affilata e tagliente, parlando di santi patroni e di sputi in faccia.

Una Diana e più niente conferma gli atteggiamenti sfrontati, e anche la capacità di cambiare ritmo e faccia alla canzone in corsa.

Si viaggia fino in Sudamerica per raccontare la storia di Andrés (per un autogol): si parla di Escobar, il calciatore della nazionale colombiana ucciso per aver realizzato un autogol ai mondiali del ’94.

Dopo Gisella, Morena: ecco il Morena Blues, che ha sfumature hard rock, in ambiente da bar.

Mi vs Me parla di una doppia vita che oppone Milano e Messina, mentre le atmosfere si fanno cupe ma surriscaldate.

Arriva poi una ballad, Lucio perché?, insieme ai Johann Sebastian Punk, con un testo piuttosto curioso. Festa Pt.2 è uno strumentale dai toni epici che chiude il disco.

Un disco ricco di energia e di storie, quello dei Bar Ponderoso, nobilitato da una produzione eccelente e da una forza comunicativa notevole.

Genere: rock alternativo

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