I Bastian, guidati da Sebastiano Conti, tornano con il loro quarto album, un Grimorio oscuro e pesante. L’album è stato registrato verso la fine del 2017 e ha un suono del Black Sabbath puro (era Ozzy) con il potere e le armoniche dei giorni moderni.
Bastian traccia per traccia
Inizio palesemente horror, ma anche hard rock vecchio stile, per Pale Figure, pezzo allungato che apre il disco fra schitarrate potenti e atmosfere minacciose.
Sly Ghosts prosegue su canoni simili, con un cantato robusto e un drumming altrettanto aggressivo. Anche questo brano si allunga (oltre 7 minuti e mezzo) offrendo spunti per cambi di ritmo e scenari differenti.
The Trip si dimostra una nuova cavalcata elettrica attraverso vaste pianure. Invece Infinite Love è una ballad di stampo melodico e classico, vasta ma aperta a cambi di rotta e soluzioni alternative.
Con It’s Just a Lie si torna a picchiare duro, con un sound che fa pensare più agli anni ’80 o all’inizio dei ’90 (Black Album dei Metallica, per capirsi).
Si procede con Southern Tradition, una tradizione che si dipana soprattutto a colpi di chitarra. Si prosegue su toni molto rock con The Time Has Come, mentre Epiphany’s Voodoo regala brani di chitarra da blues esoterico.
Si attraversa il Black Wood con la consapevolezza che chitarra e sezione ritmica guidano con sicurezza ma anche con qualche schizzo di folia. Chiusura altisonante e in grande stile con la rumorosa Fallen Gods.
I nostalgici del metallo che fu rimangono una legione e in questo disco dei Bastian troveranno decisamente pane (e ferro) per i loro denti affilati, visto che si tratta di un disco potente, compatto e molto robusto.