L’album d’esordio dei Be.holders si intitola Default, uscito per Blossom Bisquits. L’uscita è anticipata dal video del singolo Implosion/Explosion, ed è disponibile in formato digitale sulle principali piattaforme di streaming online.
Default contiene otto tracce, sintesi del lavoro di composizione dell’ultimo anno del duo. I brani sono sorretti da una base strumentale dove l’elettronica si alterna a paesaggi ambient e richiami tra post-punk e art-rock.
Be.holders traccia per traccia
La partenza del disco è affidata a Fake Laugh, sorretta da una ritmica molto fitta, con un certo movimento ipnotico che piano piano trova elementi di elevazione.
Ronzante e più insinuante, ecco Mosquito, che alterna momenti sotterranei e altri più aerei, in un continuo gioco di contrasti. Interessante l’uso della voce nel brano.
Il friggere di un disco di vinile introduce a Burst of Heat, che poi armeggia in costruzione di un brano che poi sdoppia le voci e poggia su una ritmica ossessiva e inquieta.
Il singolo Implosion/Explosion indulge a idee più melodiche e malinconiche, basandosi sull’essenziale a livello sonoro.
Giochi di echi si offrono all’ascolto con Weird Moves, in un procedere che è contrassegnato quasi esclusivamente da voce e percussioni elettroniche.
Tra rap e filastrocca nera, ecco poi Body Down, che si inoltra in territori instabili. The Last Call rallenta un po’ i ritmi e aumenta il livello di pathos.
Piuttosto rarefatta l’aria che accompagna Little Mental Trip, lungo episodio finale del disco, che poi piano piano si muove verso il decollo.
Copertina un po’ barocca per il disco dei Be.holders, che al contrario all’interno dell’album misurano lo sforzo e fanno a meno del superfluo, per risultati convincenti, compatti e di ottimo livello di creatività.