Il Grande minimo solare – disponibile su tutti gli store digitali per La Tempesta Dischi – è il singolo che segna il ritorno sulle scene di Beatrice Antolini, a tre anni di distanza dal suo ultimo brano IMTHEPILOT (Lullabit, 2019) e a quattro dal disco L’AB (La Tempesta, 2018).
 
L’indifferenza è peggiore dell’odio e in quest’epoca arriva a livelli intollerabili. Ne è metafora il testo della canzone che allude alla teoria scientifica-astronomica (in linea con l’opposizione fra scienza e humanitas su cui rifletteva “L’AB”) secondo cui ogni 11 anni il sole compie un ciclo che giunge a un minimo della produzione di macchie solari, con conseguente diminuzione delle temperature sulla terra e la possibile creazione di piccole ere glaciali.

Ecco, l’era glaciale è un riflesso della pavidità dei cuori, dell’indifferenza, dell’ignavia dei nostri giorni. Siamo distratti: l’uomo si dimentica di sé, della sua verità interiore, dell’apertura del suo cuore e smette così di conoscere anche le proprie responsabilità. L’indifferenza è dunque figlia dell’oblio di sé, dell’assenza della nostra consapevolezza di ciò che siamo; essa miete vittime, distrugge l’amore nel ghosting, le amicizie nell’apatia, l’interesse per ciò che ci circonda nel gelo delle emozioni; nasce nel momento in cui viene meno la presenza, dove non c’è cuore, e si mostra spaventosa col volto di una fredda era glaciale.

Pagina Instagram Beatrice Antolini

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