Last Floor Studio presenta Hey Dreamers!, album di esordio del duo pugliese Bento in bilico tra indietronica, ambient e visual art. Hey Dreamers! è un appello rivolto a tutti coloro che vivono inseguendo i propri sogni. Ci si sente soli a volte in questa condizione e questo album con poche parole e tante suggestioni prova a trasmettere energia, conforto e meraviglia. Occorre la forza e il coraggio per continuare a sognare conservando risorse per provare, mettere in pratica e sperimentare.
Il concept dell’album è il sogno, inteso come obiettivo da perseguire, ma anche come via di fuga, desiderio, a cui poter accedere, chiudendo gli occhi. Concreto e astratto: una dimensione non può esistere senza l’altra.
Indubbiamente l’opera è fortemente influenzata dalle radici del duo pugliese: “Il sud è un posto meraviglioso ma nello stesso tempo difficile e contraddittorio: paesaggi, clima e cibo lo caratterizzano, ma quanto è difficile lavorare e creare lontano dai centri davvero operativi, in succursali che non sono ancora nate o che muovono i primi passi. Il loro lavoro si traduce quindi in esigenza creativa, evadere creando. Un concetto difficile, un sogno a occhi aperti”.
Bento traccia per traccia
Ci sono contrasti nella partenza di Follow, con percussioni molto rumorose che si oppongono a una dolcezza iniziale. Poi le vibrazioni crescono e i ritmi prendono quota. C’è anche un po’ di voce, sfumata e appoggiata lì con noncuranza, ma soltanto a completamento del percorso.
Distorce molto Forget Your Life, mantra che invita all’oblio ma con pochissima calma e una propensione a metà tra dance e balli orientali.
Si procede poi a un traboccare di Empathy, che sviluppa un flusso sonoro importante e continuo, in un ondeggiamento quasi liquido. Più nette le impressioni che lascia Burning, gioco quasi a loop che però si rivela mutevole nei dettagli e sempre più avviluppato.
Crescita poco ragionata e piuttosto impetuosa quella che si registra con UA. Easy in realtà non è così easy nello sviluppo, solca vari orizzonti e cambia passo più volte. Si chiude con Moon, uno sguardo alla luna particolarmente ritmato e ascendente, con qualche inquietudine che si allarga gradualmente.
Si rivolgono ai sognatori, i Bento, e lo fanno con una certa energia, poco rispetto per i generi, grande voglia di appassionare e far vibrare. Un esordio di ottimo livello, che fa pensare a ulteriori sviluppi futuri di sicuro interesse.
Genere musicale: indietronica
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