Beppe Cunico, “Passion, Love, Heart & Soul”: recensione e streaming

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Passion, Love, Heart & Soul è l’album d’esordio da cantautore di Beppe Cunico. «Ho iniziato a comporre i brani del disco nell’estate del 2017. Il progetto si è poi sviluppato parallelamente alla mia crescita, proprio mentre imparavo a mettere le mani sulla chitarra e componevo le prime melodie arricchendole passo dopo passo, rispolverando anche il mio passato di batterista per programmare le ritmiche. L’influenza anni ‘70 dei miei primi ascolti, come Pink Floyd e Genesis, si mescola alla musica di U2, The Cure e Police, il tutto legato dall’ispirazione più forte e recente: Steven Wilson. Con la mia musica ho voluto raccontare me stesso omaggiando al tempo stesso anche i miei idoli musicali».

Beppe Cunico traccia per traccia

Si parte con un lunghissimo brano, The Beginning, che inizia il proprio viaggio di quasi nove minuti e mezzo con una dichiarazione recitata a favore della musica e dell’arte. Partono poi brani di synth che fanno pensare ad antichi Marillion.

Un po’ più pop, a dispetto degli oltre 7 minuti, le modalità e i suoni di Reinvent yourself, che in realtà parla di truffe bancarie e della capacità di ripartire.

Si viaggia sul melodico con My life, sostanzialmente una ballad. An evening with Steven Wilson parte dall’esperienza di un concerto del leader dei Porcupine Tree e ci aggiunge costrutti musicali di struttura composita.

Dedicata agli abitanti di Chernobyl e influenzata dall’omonima serie televisiva, ecco poi Silent Heroes, che si aggira nelle oscurità.

Piuttosto cupi anche i suoni sui quali gira Above the stars, prima di emergere con un brano corale.

Con Growing and fighting ci si trova di fronte a un brano che sa di meditativo. Molto più aperte le idee e le sonorità che fanno capo a One Special Day, particolarmente caratterizzata dai suoni della chitarra elettrica.

Un invito alla bellezza arriva, a briglia sciolta, con Unleash the beauty. I wanna play gioca con qualche stop and go, mette in evidenza la chitarra e la fa dialogare con il synth.

Il disco si chiude con And then comes, ultima ballata a caccia di futuri migliori.

Genere: prog rock

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