Bloom di Mezzago: crederci veramente #TRAKSCLUB
Foto Andrea Langé

Foto Andrea Langé

Giusto pochi giorni fa la stampa nazionale si è accorta di un anniversario significativo: i 25 anni da quando i Nirvana si presentarono, due mesi dopo l’uscita di Nevermind, al pubblico del Bloom di Mezzago per proporre Smells Like Teen Spirit, Come as you are e tutte le altre (anche se no, In Bloom non parla del concerto al Bloom). Pochi sanno che si trattava in realtà del secondo concerto dei Nirvana al Bloom, visto che lo storico locale brianzolo aveva già ospitato Cobain e compagni un paio d’anni prima.

Del resto, aperto il 16 maggio 1987, il Bloom ha visto passare i migliori nomi dell’alternative internazionale, nel corso dei suoi quasi trent’anni di vita: Afghan Whigs, Giant Sand, Green Day (nel ’94), Mercury Rev, John Spencer Blues Explosion, Morphine, Motorpsycho, Mudhoney, QOTSA, Melvins, Primal Scream.

 E italiani di ogni generazione: da Bennato ai Club Dogo, dai Bluvertigo ai TARM, dai FASK ai Diaframma, dagli Afterhours ai Verdena, a Benvegnù, al Teatro degli Orrori, agli Offlaga Disco Pax. Una sorta di imprimatur d’eccellenza, insomma, per indipendenti e non. Abiamo rivolto qualche domanda a chi gestisce oggi il locale. Le risposte sono un po’ scarne, e fotografano una situazione forse non ottimale, ma con buone prospettive future.

Il Bloom è uno dei locali con la storia più lunga e significativa in Italia. Qual è la situazione oggi?

Il Bloom in questo momento è affaticato e sotto tono, stiamo attraversando una delicata fase cambiamento che porterà rinnovo di energie e miglioramenti.

Quali sono i concerti più attesi per questa stagione?

Posso anticiparvi che ospiteremo i Marlene Kuntz a febbraio e che ci aspetta un percorso verso il trentennale ricco di eventi e iniziative.

Quali dei concerti passati ricordi con maggiore entusiasmo?

Woven Hand, Sharon Jones, Vinicio Capossela, Motorpsycho, Vintage Trouble, The Computers, Shellac, Verdena, Afterhours, Mudhoney, Melvins, St.Vitus…
Qual è il problema principale nel gestire un locale come il vostro nel 2016?

I costi gestionali della attività e il sottodimensionamento del personale.

Qual è il consiglio che vi sentireste di dare a una band indipendente che ambisse a suonare nel vostro locale?

Di insistere e crederci, ma veramente!!  E di distinguersi dagli altri cercando di essere innovativi!!!

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