Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con i Boccaleone, duo di Bergamo (e da qui il nome del progetto, lo stesso di un quartiere della città lombarda) che ha di recente pubblicato un nuovo singolo dal titolo Come la luna, dove il nostro protagonista riesce a uscire finalmente dalla friendzone. Ne abbiamo parlato con loro, #senzacontesto.

Il disco che più vi ha segnato nel 2020

Florian: Una band con la quale ho avuto sempre difficoltà a relazionarmi sono i Tame Impala. Forse per il troppo hype che li ha da sempre circondati. Devo però dire che Currents del 2015 ha rappresentato una piacevole scoperta in ritardo: ottimo songwriting e sonorità sempre interessanti. Mi è poi piaciuto il ritorno degli Strokes con The new abnormal, che è veramente bello, così come mi hanno colpito Idles e Fontain DC, e mi ha divertito il mixtape di Tedua Vita vera.

Frankie: Nel 2020 non mi ha “segnato” nessun disco in particolare, ascoltarne e apprezzarne uno nella sua completezza richiede un attenzione e voglia che quest’anno non era facile avere. Ho ascoltato molti brani della scena attuale e della vecchia scuola italiana. Durante la prima quarantena, in piena fase creativa, mi sono fatto influenzare positivamente da Brunori Sas.

Il film che avete guardato da soli durante la quarantena

Frankie: A parte ammazzarmi di serie TV (come tutti) mi son voluto guardare Rocketman, film sulla vita di Elton John. A parte un leggero accenno in stile musical che detesto, il docufilm è fatto molto bene, la colonna sonora ha vinto pure un premio Oscar e come non avrebbe potuto, mi vien da dire. Grande il baronetto.

Florian: The Firm, un film del 1988 che parla del fenomeno ‘hooligans’. Da amante del football e della casual culture il film espone in maniera iconica tutto il vestiario che è una colonna portante di questa subcultura britannica, che poi ha infettato l’Europa intera. Dai track tops ricercati made in Italy (Fila, Ellesse, Sergio Tacchini) alle sneakers rigorosamente adidas (city edition) e, al massimo, reebok, il film diventa un attentato alle proprie finanze. Dell’hooliganesimo non condividiamo, ovviamente, la violenza, ma il fenomeno in senso lato ha delle fondamenta culturali non indifferenti: i mods, la club culture, il brit pop hanno quel humus sociale e noi guardiamo a tutto ciò con gli occhi a cuore.

La canzone che vi ricorda l’ultima volta che siete stati innamorati

Florian: E’ sempre I know it’s over degli Smiths. E’ una costante a ogni storia finita dove, effettivamente, mi viene il dubbio che fosse amore.

Frankie: I’ll Try Anything Once degli Strokes, ovvero una versione demo e diversa di ‘you only live once”.  Testo molto basic ma romantico e giovane, passionale. Voce, organetto e stop. Perfetta.

Quel libro che dovete leggere ma che non siete mai convinti abbastanza

Florian: Il maestro e Margherita di Michail Bulgakov è un libro che mi attrae e spaventa alle stesso tempo. Dovrei iniziarlo quanto prima, avrei dovuto iniziarlo da tempo ma, allo stato, è il che mi osserva minaccioso e incazzato. 

Frankie: Strade blu. Un viaggio dentro l’America di William Least Heat-Moon. Ne avevo ascoltato qualche capitolo a The book is on the radio, programma di Aldo rock in onda su Radio Deejay mentre tornavo da un viaggio, in piena notte. A differenza di ‘on the road’ di Kerouac, l’autore decide di percorrere solamente le strade secondarie e poco frequentate tipiche degli stati americani più interni e rurali, di solito tracciate in blu sugli atlanti stradali più datati. Mi sono completamente immerso in questo viaggio ricco di dettagli ed esperienze che ho deciso di comprare il libro e leggermelo. Ero talmente lanciato che è ancora lì da leggere eheh, ma merita, lo finirò…

Una foto senza nessun tipo di contesto

Florian: “La foto del treno” scattata in Inghilterra da Davide Patrini, uno storico amico della band. Davide è peraltro il responsabile di tutto l’artwork dei Boccaleone. Il treno d’epoca, il macchinista all’esterno e il vapore che avvolge il tutto sono i dettagli che trasportano l’osservatore istantaneamente in un’epoca passata. La foto è davvero evocativa.

Frankie: “Questo treno senza spazio non si ferma per noi, scorre accanto a quella vita che non puoi”; “Ho messo via l’orologio, quel tempo era per noi e nessun altro e sentivo in quei lunghi silenzi che in quel treno dormivamo a fianco”. Agli ascoltatori l’ardua sentenza.

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