Nessun incubo per il sole è il nuovo album dei Bodah (qui la recensione). Abbiamo rivolto qualche domanda a Marco Meledandri, anima del gruppo.
Come nasce il progetto Bodah?
Bodah è un progetto musicale che nasce dall’intento di voler esplorare e sondare differenti linguaggi del suono, nel modo più libero possibile, avendo tuttavia saldi punti di riferimento.
Nel disco si avvertono numerose influenze, molte delle quali piuttosto vintage a livello sonoro. Come sono nate le ispirazioni per il nuovo disco?
L’ispirazione per Nessun incubo per il sole può considerarsi una sintesi o una miscela delle sonorità che hanno accompagnato la mia vita sin da quando ero bambino e in quel periodo in casa giravano i dischi della musica che ascoltavano i miei genitori, senz’altro ottima musica “vintage”.
Mi incuriosisce il tema delle streghe e del sabba che ritorna in alcuni brani. Che cosa simboleggia?
La stregoneria è un tema estremamente abusato ma cela nelle sue radici e nel suo sviluppo storico nozioni che trovo fortemente interessanti e che abbracciano trasversalmente folklore, spiritualità e un immaginario che va ben oltre quelli che sono i classici stereotipi riguardanti le streghe o più in particolare il sabba.
Le tendenze psichedeliche, nella storia della musica, vanno un po’ a ondate. Qual è la vostra onda di riferimento?
La psichedelia degli anni ’60 e ’70 con tutti i suoi eroi noti e meno noti è senza dubbio un pilastro ma nel tempo molti artisti hanno sviluppato un discorso psichedelico che andasse oltre, per intenderci, le suite alla Pink Floyd o i sitar orientali.
Trovandoci in Italia, per esempio, mi viene in mente quel “movimento” definito Italian Occult Psychedelia in cui c’è (o c’è stato) un discorso musicale fortemente interessante e che in molti casi ha spezzato le vecchie “regole” della psichedelia per favorire nuove prospettive e interessanti linguaggi.
In questi differenti scenari Bodah si approccia a un discorso musicale personale e che fa tesoro di quanto è stato fatto precedentemente.
Che progetti avete per i prossimi mesi?
Sicuramente c’è la volontà di portare in giro Nessun incubo per il sole e farlo ascoltare il più possibile dal vivo. In autunno riapriremo il cantiere e di lì a poco potrebbero esserci delle novità.