Bova: raccontare storie nella musica pop

Un singolo, Vanessa Paradiso, che fa riferimento a una bella e incompiuta musa del pop francese di qualche anno fa. Bova ci racconta qualcosa di sé, di lei e di suo fratello in questa intervista.

Ci racconti qualcosa di più del tuo progetto?

Come fai a sapere di quel progetto?

No scherzo. Scrivo canzoni, ne ho scritte tante soprattutto nell’ultimo periodo. Ho pensato che sarebbe stato bello lavorare su quelle che mi stavano più a cuore. E quindi ci ho lavorato, insieme a Daniele mio fratello (che ha partecipato alla scrittura in quasi tutte), e a Riccardo Schiavello che le ha arrangiate e prodotte insieme a Matteo Portelli.

Siamo contenti di quello che è uscito fuori. Dicono che siano canzoni indie pop, io non saprei definire il genere ma ci sta. Sicuramente ho un sacco di influenze e tra queste anche cantautori italiani, ma non solo. Sono canzoni che raccontano storie comunque, sia con il testo che con la musica. Credo sia importante tornare o a raccontare storie nella musica pop (intesa nel senso piu generale del termine) e io ci ho provato.

Chi è Vanessa Paradiso, che ai miei coetanei (anziani) non può che far ritornare alla mente la quasi omonima efebica cantante francese?

Eh sì, mi sono ispirato a lei infatti per scrivere il pezzo. Ho beccato per caso un vecchio video su youtube. Guardandola mi è venuta l’impressione che non fosse totalmente convinta, completamente calata nel ruolo della pop star, della modella famosa. Come se ci fosse qualcosa che portava il suo pensiero da qualche altra parte e la facesse uscire dal personaggio. Vabbè insomma mi sono fatto sto film e sull’onda ho scritto la canzone. Che parla un po’ di lei e di quelli, tipo me, che, pur provandoci, non riescono ad essere totalmente leggeri, a non avere macigni sul cuore, come diceva Calvino.

Tra le tue influenze citi Battiato, Baustelle, Baglioni e i REM. Stiamo giocando a “Chi è l’intruso”?

Siccome sono sveglio ho capito che ti riferisci a Baglioni. Ma in realtà secondo me lui ha fatto pezzi molto fighi tipo “via” o “e tu come stai”. E comunque rappresenta (parlo del Baglioni giovane più che altro) il pop italiano fatto bene che io non disdegno assolutamente.

Scrivi canzoni con tuo fratello. Rapporto tranquillo oppure andate d’accordo soltanto quando scrivete insieme?

Da piccoli piccoli andavamo d’accordo. Poi giocando al wrestling io mi sono lanciato sul divano (per usarlo come si usano le corde del ring) e sono involontariamente atterrato sulla sua chitarra, quasi distruggendola. Da quel giorno il nostro rapporto non è più lo stesso. Cerchiamo di ricomporlo scrivendo canzoni insieme.

Quali saranno i tuoi passi successivi?

Ho pronti parecchi pezzi, e stiamo lavorando sui nuovi. Vorrei farli uscire tutti, e mi piacerebbe che raggiungessero un sacco di persone. Vorrei suonarli dal vivo, il prima possibile.

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