Giuseppe Fimiani, in arte BPlan, nasce a Torre del Greco (Napoli, Italia) nel 1987 e dopo pochi anni si trasferisce con la famiglia sull’Isola d’Ischia, dove trascorre infanzia e adolescenza, e dove comincia a farsi sempre più marcata la sua inclinazione per la musica. Di recente ha pubblicato Gravity ep, un lavoro di quattro tracce. Lo abbiamo intervistato.
Puoi raccontare la tua storia fin qui?
Sono stato molto influenzato musicalmente dalla mia famiglia. Ascoltavo molto blues, soul, jazz, rap fin da adolescente. Avevo 14 anni quando iniziai ad approcciare per la prima volta al mondo del djing. Dopo un po’ di tempo mi avvicinai al mondo della produzione facendo release con lo pseudonimo “Peppe Fimiani”. Nel 2011, dopo 9 anni di djing, nasce il progetto BPlan. Decisi di chiamarmi così in quanto volevo dare una svolta a tutto.
Inizialmente producevo techno/tech-house ma sentivo che non era realmente il genere che mi apparteneva e ben presto capii che si trattava di un periodo passeggero e che la mia anima appartiene al mondo del soul/funk/house. Decisi allora di ricominciare da zero e intraprendere un nuovo progetto musicale.
Come nasce il progetto dell’ep? Puoi raccontare le fasi dell’operazione e le tue sensazioni?
I miei dischi nascono sempre “per caso”. Non inizio mai con un idea ben precisa o almeno non definita del tutto. Durante il processo di creazione vengono fuori molti spunti da dove poter partire , stravolgere o rimodellare il tutto. Le mie produzioni seguono molto il mio stato emotivo durante il processo creativo, e ogni sensazione è davvero fondamentale per la riuscita del progetto. Non riesco a “ghettizzare” le mie emozioni, sarebbe restrittivo.
Come scegli, di solito, gli “spunti” per remix e riletture?
I miei “spunti” migliori arrivano quando sto facendo tutt’altro. Mentre sono in macchina alla guida , leggo , faccio sport . Succede spesso qualcosa che mi stimola la fantasia e mi da idee per poter iniziare qualcosa di nuovo.
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai incontrato nel realizzare il disco, se ci sono state?
In genere s’incontrano sempre difficoltà durante un percorso, ma in un modo o nell’altro trovo sempre il modo per risolvere il tutto. Spesso accantono il progetto per tempo, anche mesi per poi riprenderlo con altro spirito e un altra visione.
Puoi indicare tre brani, italiani o stranieri, che ti hanno influenzato particolarmente?
Tre sono un po’ pochini , ci vorrebbero svariate pagine :D
Ma sicuramente posso citare 3 classici dell’House Music che hanno cambiato la mia visione musicale.
Maw – To Be in Love (Original Mix)
Ultra Natè – Free (Original Mix)
Minister De La Funk ft. Jocelyn Brown – Believe (Original Mix)