Bravo Gesù Roger, “Burro Es Gergo Va”: recensione e streaming
Dopo la pubblicazione del loro singolo di debutto Fame, i Bravo Gesù Roger pubblicano il loro album di debutto. Su tutte le piattaforme digitali in distribuzione Believe Music Italy, dal titolo Burro Es Gergo Va, un disco di debutto che sta in qualche punto tra jazz, avanguardia, progressive e follia.
Bravo Gesù Roger
Problemi di Fame quelli che si combattono a inizio disco, con il basso che imperversa in un brano che ha riflessi jazz ma anche un po’ zappiani. Con improvvise aperture e comunque suoni che sembrano voler scappare in più direzioni contemporaneamente.
C’è un certo rancore che traspare in Regolatelo tu, canzone altrettanto frenetica per quanto riguarda le dinamiche, ancora più concentrata sulla sezione ritmica, almeno finché i fiati non arrivano a dare colori diversi. Poi scatta una serie di loop sempre più vertiginosi, chiusi di nuovo dalla tromba che mette d’accordo tutti.
Fiati anche in apertura di Hop hop, ma qui il ritmo è da marcetta. L’esigenza è quella di uscire, principalmente da organi corporei, in un cammino ritmato e particolarmente curioso.
Battaglie sintetiche quelle che si sviluppano all’inizio di Bravo, che gioca con echi e risonanze. Poi il brano prende una propria strada strumentale e magmatica, piuttosto notturna ma senza esagerare, ribollendo qui e là di ritmi e rumori.
Che ci fa Un asino su un treno? Si diletta con il jazz, qui ai limiti del math rock: torna il cantato, corale nel caso specifico, per un brano che possiede qualche tipo di inquietudine. Che la chitarra cerca di dissolvere a colpi di assoli.
Ed ecco Marmo e grappa, brano abbastanza impazzito e sicuramente con retrogusti fantascientifici, che corre forte e martella anche di più. Arriva il cantato e non semplifica, anzi affolla di concetti. Il ritmo rimane frenetico e senza respiro fino alla fine.
Sexy Infame immerge in acque jazz più evidenti, a dispetto di un cantato/recitato piuttosto articolato che plasma la parte centrale. Poi un dialogo tra gli strumenti per viaggiare ancora più veloci.
Dopo il breve e rumorosissimo Cameo, arriva Gesù, contornato di sonorità un po’ più estreme (miracolose?) rispetto a quanto sentito fin qui. Si scavano cunicoli sonori che si inseguono fino al centro della Terra, per arrivare a una Rivelazione finale che sarà sicuramente più meditata e anche abbastanza stupefacente.
Sperimentale ma non complicato, il disco dei Bravo Gesù Roger deve ovviamente trovare il suo pubblico ma ci può riuscire senza grandi problemi perché il disco è intelligente, particolare, ben suonato e gradevole dall’inizio alla fine. E l’ironia che pervade quasi tutto è un plus da non trascurare.