Prosegue, tra la nostalgia e il folk, il percorso fatto di singoli di Bucossi, talentuoso e atipico cantautore romano, che pubblica Tutti I Nostri Ieri e fa i conti con un album mai nato.
Tutti I Nostri Ieri è la traccia che idealmente chiude il secondo disco (a cui probabilmente avrebbe dato il nome) pubblicato sotto forma di singoli da Bucossi negli ultimi due anni e prodotto, come i nove precedenti, allo Strastudio di Roma con Giorgio Maria Condemi e Gianni Istroni.
È un pezzo che ho scritto in un periodo in cui ascoltavo compulsivamente il disco “Ode to Joy” degli Wilco e quindi attinge a piene mani da quella che è la mia passione, ossia il folk americano
Bucossi, “Tutti i nostri ieri” – il testo
Ai negroni sbagliati,
agli inferni che avrai,
ai pensieri ossessivi,
a due lire di guai,
a quel bel rovinarsi la vita
per sentirsi artisti,
e mi restan solo i tuoi occhi tristi.
ai lavori di merda
che non cambian mai,
al tuo stomaco a pezzi
che non guarirai,
ai sorrisi allo specchio come amici
persi per strada e mai piú rivisti,
e mi restan solo i tuoi occhi tristi.
tutti i nostri ieri hanno un nome
che tradiranno,
tutti i nostri ieri hanno un nome
e un vecchio affanno,
tutti i nostri ieri hanno un nome
e spariranno.