Il CAP10100 riapre. Sono passati due anni da quella primavera del 2017 in cui il CAP10100 ha dovuto calare il sipario; una chiusura sofferta, giunta dopo 5 anni di proposte artistico-culturali e iniziative a carattere politico e sociale.
Una battuta d’arresto che ha avvilito gli animi come sempre capita quando uno spazio di scambio e aggregazione viene chiuso. Ma per il CAP10100 è stato solo un pit stop un po’ più lungo, una pausa di riflessione in cui recupare le forze, rimboccarsi le maniche e rinnovarsi. E le parole chiave per questa rinascita sono: Lavoro è Cultura, Sostenbilità a 360° e Innovazione.
“Il progetto CAP10100 per me è stato come il primo amore. A 15 anni tutti hanno bisogno del loro colpo di fulmine, e per me è stato questo meraviglioso spazio con la sua antichissima storia, e le altrattanto meravigliose anime che lo hanno sempre accompagnato. Il CAP ha un fascino a cui è impossibile resistere, il fascino delle sfide. Dopo tanti anni e molte trasformazioni rimane uno dei punti di riferimento di Torino per il mondo artistico e culturale, un luogo disponibile e poetico, aperto al confronto con la città e le sue esigenze, un luogo dove si cerca ancora di far accadere l’impossibile. E sembra proprio che ci si riesca, a giuducare da questa missione (non) impossibile di riapertura” [Bianca Morsiani – Direttrice di Produzione CAP10100]
Il 17 e 18 ottobre il sipario del CAP10100 riaprirà con nuovo vento in poppa, un vento a volte volutamente controcorrente. Un vento che vuole andare aldilà degli stereotipi e, soprattutto, dello standard, dimostrato dalle numerose donne coinvolte in ruoli organizzativo-decisionali, così come la volontà di avere coinvolto un folto numero di giovani con la freschezza delle loro idee, proposte e visioni.