Millennium è il titolo del nuovo album di Caponetti, fuori su tutte le piattaforme digitali. Un disco frutto di un lungo lavoro di labor limae da parte del cantautore marchigiano, il primo interamente scritto e prodotto da lui.
Dopo la conclusione del rapporto professionale con Carosello Records, l’artista si è trovato a dover fronteggiare da solo, ma con le spalle larghe, il mercato musicale del nostro Paese e ha scelto l’autenticità della sua proposta e un prodotto di qualità che lo rendesse orgoglioso, senza nessun tipo di compromesso.
In questi anni ha continuato a pubblicare musica, che sarà confluita in questo lavoro, insieme a inediti tutti da scoprire. La sua attività live non si è arrestata, compresa la partecipazione a Musicultura, e sarà intensa nei prossimi mesi, dove porterà dal vivo i nuovi brani, sia chitarra e voce che accompagnato dalla sua band.
Caponetti traccia per traccia
Si parte con calma, da Millennium, che è title track e anche un po’ inno malinconico. Le tentazioni di fuga trovano modi pop e semplici di espressione. C’è continuità musicale e di senso in Un titolo migliore, che è quasi un lato B del brano d’apertura.
Morbidi i toni anche di Vitamine, che allinea ricordi e sentimenti, prima di accelerare un po’ e di farsi più ritmata nella seconda parte del brano. Chitarra elettrica e qualche sensazione blues in Duchamp, che parla di simboli, di pop art, di Bret Easton Ellis eccetera: la canzone viaggia in salita e offre qualche prospettiva di vitalità.
Con Truman si accelera ulteriormente, con un pezzo elettrico e vibrante, che afferma la superiorità dei Beatles sugli Stones (benché suoni più stonesiano che beatlesiano): questioni di ricerche notturne e di culi da muovere, grazie a sonorità molto vive.
L’intermezzo Anestesia #1 porta avanti i suoni della chitarra, ma con un mood molto malinconico. Di feste e funerali ragiona America, che ritorna a umori molto più cupi, con una tristezza che si allarga a macchia d’olio.
Sensazioni quotidiane quelle che percorrono il racconto di Maionese, che si conclude con un’occhiata a un frigo semivuoto. Torna ad accelerare Nero, che parla di scelte, di libertà e di rimorsi.
Si esplorano poi Continenti, con un mid-tempo non privo di energia: “Almeno dimmi come andare avanti/quando è difficile contare i giorni“, per evitare di andare alla deriva come, appunto, i continenti.
Torna su toni molto più morbidi il congedo, che si celebra con STNV, un “se te ne vai” che sceglie atmosfere sonore molto melodiche.
Caponetti porta avanti il proprio progetto cantautorale con coerenza, pubblicando un disco omogeneo ma anche vario nei suoni, costruito con attenzione e ricco di canzoni semplici ma coinvolgenti.
Genere musicale: pop, cantautore
Se ti piace Caponetti ascolta anche: Caleido
Iscriviti subito al canale Telegram di TRAKS