Itami è il quarto album dei Cara Calma, anticipato dai singoli Fare Schifo, Brescia Inferno, Male Cane e l’ultimo Anime e Ket4mina e prende il nome dalla parola giapponese che racchiude il concetto di dolore fisico, emotivo e psicologico.
L’album è un viaggio nella sofferenza, raccontata nella sua forza liberatoria e trasformativa, concependo il dolore non un punto d’arrivo, ma come una tappa, un trampolino verso qualcosa di nuovo, mentre le ferite, anche le più profonde, col tempo si trasformeranno in cicatrici, segni indelebili di una storia vissuta, superata, ma sempre meritevole di essere ricordata per la sua importanza.
Itami è il simbolo di ciò che siamo stati, di ciò che siamo e di ciò che saremo, per noi che ci troviamo sempre in equilibrio tra sofferenza e speranza
Cara Calma traccia per traccia
Molte le domande che aleggiano su Anime e Ket4mina, che non perde tempo per aggredire l’ascoltatore a livello di ritmi e di toni. “Vendo i biglietti per il mio funerale” rende bene l’umore generale, che però è molto più incazzato che depresso.
Slitta un po’ come atmosfera Niente di che, che pesca dal mondo del pop punk a livello di sonorità: “Ci fa bene che siamo solo un disastro/ci fa stare meglio“. La contraddizione nei termini si spiega con un brano dal testo triste ma dai suoni ipercinetici e allegri.
Fare schifo parte voce e chitarra per poi arricchire i volumi. Visioni non proprio confortanti si alternano, con una robusta sensazione elettrica che tiene tutto insieme. Primo momento intimo con la ballad Male cane, che ha un andamento fluido e un testo semplice ma molto inquieto.
C’è dolore anche in Paradiso, che però ritorna subito a modi molto più vibranti e intensi. Meditativa e malinconica Dammi da bere, che sfora nell’autolesionismo, che comunque non funziona.
Picchia parecchio il Panico, per un pezzo con un motore che corre a giri alti. Ferite e situazioni angoscianti prendono vita ma si stemperano anche sotto il rullare della batteria.
Alcune difese possibili, compresa la fuga dal Venerdì, si prendono in esame in un altro brano veloce e dirompente. Molto “localizzata” ma comprensibile in qualunque provincia, ecco poi Brescia inferno, storia in cui cadono i palazzi e bruciano gli occhi, senza sapere che sarà in futuro.
Si chiude con un S.O.S. voce e chitarra che sa molto di Cobain e di paure che si fa fatica a superare, con finale melodico e drammatico.
Il gatto hentai della copertina del disco sembra abbastanza incazzato, almeno quanto i Cara Calma nelle canzoni dell’album. Le angosce del presente, soprattutto per le generazioni più giovani e incerte, sono prese in considerazione in canzoni veloci che non lasciano tregua.
Genere musicale: rock, alternative, hardcore
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