Carl Brave: “Regina Coeli” è il nuovo singolo

E’ un curioso omaggio, piuttosto intimo e personale, a Roma quello che Carl Brave ha pubblicato con Regina Coeli, il suo ultimo singolo.

Carl Brave, “Regina Coeli” – il testo

Un vecchio sull’Otto, lo faccio sedè
E ogni pischello mi chiama “Fratè” (Fratè)
Trastevere è bella anche senza di me
Ma meno senza di te
Il grattacheccaro, da giugno a settembre
L’acqua di Roma è tutta buona da bere
Stavo al Calisto quasi tutte le sere
Coi matti di quartiere, mi ci faccio un bicchiere

Mezza Roma fa: ahó, ahó, ahó
Mezza Roma fa: ahó, ahó, ahó

Miracolo a Regina Coeli piovono arance
Gridano: Coatte, Roma non si batte
Un punkabbestia con il cane è messo male (Male)
Gli lascio l’euro del carrello per mangiare
La zingara di qua che fa la carità
Sta tutta il giorno là, seduta a non fa un ca-
Dietro la Caritas ho fatto il botto co’ una minicar
Facciamo il CID, ma ci vorrebbe il Var
Ehi, prati di tabacchi, l’eco tra i palazzi
Il vento affoga il brecciolino nel cemento
E fioccano le multe su una 500
Abbandonata da una vita a Roma centro, eh
Dice: “Fumare a lungo andare, rinazina ma”
Non riesco a respirarti bene stamattina, ehi
E non mi serve manco troppo nella vita
Mi basta un Peroncino co’ una pizza margherita

Un vecchio sull’Otto, lo faccio sedè (Uoh)
E ogni pischello mi chiama “Fratè” (Fratè)
Trastevere è bella anche senza di me
Ahó, ma meno senza di te
Il grattacheccaro, da giugno a settembre
L’acqua di Roma è tutta buona da bere
Stavo al Calisto quasi tutte le sere
Coi matti di quartiere, mi ci faccio un bicchiere

Mezza Roma fa: ahó, ahó, ahó [Nota: il coro del ritornello è l’eco che si sente dalla facciata al faro del Gianicolo dei carcerati che da sempre gridano ahò] Mezza Roma fa: ahó, ahó, ahó

Si vola gratis, offerte Roma-Cuba
E sono un ladro, perché tornavi a rubà
E t’ho rubato da quella storia brutta
Finita mesi fa e abbiamo fatto: “Suca” (Suca)
Ma resto a Roma, Roma, Roma, Roma bella (Bella)
Il tuo sorriso sa di Roma-Romanella (‘Nella)
I gabbiani beccano nella monnezza
Il lavavetri che mi fa la prepotenza (Ehi)
Le guardie al bar, il vucumprà, il forno a Ghetto (Ghetto)
Tutti i club, vicini a “Il Baretto”
I “ti voglio bene” che non ti ho mai detto
Cucina tu, io sparecchio, ok
Leva [?] e non mi va, io resto a letto (Letto)
Sei appena andata via e già mi manchi parecchio
E mentre la tua ciospa se la fuma il vento
Le antenne ballano un lento sul tetto

(Ahó, ahó, ahó, e ogni pischello mi chiama: “Frate’”)
(Ahó, ahó, ahó, Trastevere è bella anche senza di me
Ma meno senza di te)

(Ahó, ahó, ahó) Il grattacheccaro, da giugno a settembre
L’acqua di Roma è tutta buona da bere
(Ahó, ahó, ahó) Stavo al Calisto quasi tutte le sere
Coi matti di quartiere mi ci faccio un bicchiere

Un vecchio sull’Otto, lo faccio sedè (Uoh)
E ogni pischello mi chiama “Fratè” (Fratè)
Trastevere è bella anche senza di me
Ma meno senza di te
Il grattacheccaro, da giugno a settembre
L’acqua di Roma è tutta buona da bere
Stavo al Calisto quasi tutte le sere
Coi matti di quartiere, mi ci faccio un bicchiere

Mezza Roma fa:
Ahó, ahó, ahó
Ahó, ahó, ahó
Ahó, ahó, ahó
Ahó, ahó, ahó

Ahó, ahó, ahó
Ahó, ahó, ahó

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