La scomparsa dell’Uomo Invisibile è il nuovo album di Carlo “Skizzo” Biglioli: un gioco, pensato come un album, fatto di tredici brevi canzoni. Il suono è eclettico, originato da suggestioni folk, pop e rock, ha incontrato la felice collaborazione di Valerio Baggio, che ha fornito spessore musicale alle mie canzoni minimali. I testi sono dichiaratamente basati su enigmi e giochi di parole, ma, oltre all’umorismo, non rinunciano al tentativo praticare i sentieri della poesia.
Carlo Skizzo Biglioli traccia per traccia
Il disco si apre con Sciamare, canzone progressive rock come struttura, con molta melodia e un po’ di elettricità, in cui il testo segue dinamiche tutte peculiari, tra la narrazione e un po’ di ironia.
Siamo in zona “vitello dai piedi di balsa” con Ometto, che lascia presto spazio a Le ragazze immaginarie, un rock’n’roll molto baldanzoso.
C’è un po’ più di dramma, in senso teatrale, ne La scomparsa dell’uomo invisibile, la title track che è una sorta di piéce, con caratteristiche barocche.
Ambientazione meneghina in Ciumbia, con un po’ di Gaber che aleggia su voce e chitarra, che racconta di una curiosa caccia alla mosca.
Discuter è anche più retrò, tutta giocata su coretti e giochi di parole. Luminose meraviglie invece mutua i modi del canto gregoriano per parlare di lavastoviglie e brillantante.
Elenco di supereroi all’interno di Marvel Rush, un rock blues con annesse citazioni da Battiato e Puccini.
Si abbassano i toni in Tubando, duetto agile e molto pop. Questioni alimentari al centro di Costituzione, mentre si va sul vintage e sul poliziottesco con Il Superpoliziotto.
Si viaggia nel far west invece con Billy Sieve, che tracima nel country. Si chiude con una più tranquilla VVDDVD, virtuosismo consonantico.
Disco divertente per Carlo “Skizzo” Biglioli, che raggiunge i propri obiettivi risultando piuttosto spassoso qui e là.