Carmelo Pipitone, “Cornucopia”: recensione e streaming


Dopo aver popolato il web di foto che non si esiterà a definire intimidatorie, Carmelo Pipitone (Marta sui Tubi e alcune altre notevoli avventure sonore) ha pubblicato Cornucopia.

Con la band che lo ha reso celebre, Carmelo ha mietuto successi a ripetizione: dischi, tour, premi, collaborazioni con Lucio Dalla, Franco Battiato, Enrico Ruggeri e tappe importanti come il Primo Maggio Roma, Italia Wave prima dei Placebo, le apparizioni legata alla fiction “Romanzo Criminale”. Dopo le esperienze con gli O.R.k., Cornucopia è il suo esordio da solista, che sta portando in giro per l’Italia in tour. Ecco le prossime date:

18/01/2019 Colle Val d’Elsa (SI) – Bottega Roots
19/01/2019 Castiglione del Lago (PG) – Darsena
20/01/2019 Roma – Spaghetti Unplugged
25/01/2019 Vitulazio (CE) – Manhattan
26/01/2019 Fermo – Soul Kitchen
19/04/2019 Barcellona Pozzo di Gotto (ME) – Perditempo
20/04/2019 Catania – Mono
04/05/2019 Corneliano d’Alba (CN) – Cinema Vecchio

Carmelo Pipitone traccia per traccia

La prima traccia del disco è Talè, due minuti e mezzo di chitarra acustica e di voce tutto sommato sussurrata ma molto fitta, con aperture corali quasi angeliche.

Popolare, antica e apotropaica, ecco poi Vertigini a cuore aperto, canzone virulenta e stregonesca, dal cuore ribollente.

Caratteristiche tutto sommato non molto diverse anche per la ribollente Il potere, forse più surreale e grottesca.

Si parla di emigrazione con Come tutti, racconto elettrico e acido, con qualche indizio progressive (soprattutto se per progressive si intende quello italiano dei primi anni Settanta).

L’acqua che hai ingoiato torna su piani acustici, riportando in parte la calma. Sono tranquilli anche gli accordi della chitarra di Attentato a Dio, ma è tutt’altro che tranquillo il cantato, che si fa anzi molto ruvido.

Meglio andare parte da un rumorio iniziale, che poi si scioglie insieme alla chitarra in un brano soffice ma dall’umore ondivago. Si chiude con Sospeso, strumentale d’uscita.

C’è scritto “explicit” di fianco al disco di Carmelo Pipitone, per segnalare che dice le parolacce. Ma in effetti è un disco “esplicito” quello di Pipitone, che non nasconde vibrazioni e storture, che mette in piazza lo sporco della mente, come farebbe un Capossela ma in modo decisamente più incazzato, anche a livello sonoro.

Genere: rock alternativo

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