Radici è il nuovo ep di Cheriach Re e parla di tutto ciò che ci lega al mondo, un viaggio indie-folk alla scoperta delle proprie origini e del proprio modo di relazionarsi agli altri. Un passo in avanti con lo sguardo al passato, un atto di gratitudine verso ciò che l’ha cresciuta e resa quella che è ora: la famiglia, gli amici di una vita, se stessa. Punti fermi su cui ci siamo costruiti, ancore a cui ci aggrappiamo, la comfort zone del conoscersi ma anche l’ambizione di trasformarsi abbandonando ciò che non ci appartiene più. Un continuo allenamento al coraggio di saper cambiare strada e rischiare ad ogni bivio, portando con sé tutto ciò che di prezioso si è coltivato.
Cheriach Re traccia per traccia
In apertura dell’ep ci sono i ricordi d’infanzia di Puchukay, avvolti intorno a una ballata molto morbida e intima.
Sensazioni di base piuttosto simili, con malinconia a pioggia per La Rochelle, che si fa più narrativa e descrittiva. La ricerca di una via di fuga trova percorsi imprevisti.
Più animati i movimenti di Conoscersi, che rimane delicata ma alza i ritmi, inserisce strumenti diversi, fa pensare al pop-folk di estrazione internazionale. Si ritorna a sensazioni più intime con Abitudine, che però alza anche un po’ la voce, provando a uscire dal guscio. A chiudere, ecco che nasce un Bonsai, metafora di un amore che si deve coltivare in due.
Canzoni essenziali e semplici, quelle di Cheriach Re, ma scritte bene e con qualità, e riunite in un ep che ha un’unità di senso e un’omogeneità sonora figlia di molte lezioni apprese dall’indie folk anglosassone. Un’ottima personalità, che regalerà ulteriori sorprese.